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Lazio, si poteva davvero pensare di mettere sotto il Bayern?

redazionecittaceleste

Il rammarico per certi errori individuali è tanto, ma giocando in maniera più maschia si poteva sperare in ben altro destino?

ROMA - La delusione è cocente, saranno in pochi quelli che avranno preso sonno prima delle 4 del mattino. La pesante sconfitta casalinga con il Bayernha lasciato l'amaro in bocca e un cumulo di rabbia che si è piantato alla base dello stomaco e non vuole scostarsi da lì. Alla vigilia erano tante le esternazioni ottimistiche non solo dei tifosi, ma anche di alcuni addetti ai lavori che paventavano la possibilità che la Lazio potesse giocarsela con i campioni di tutto in carica. La differenza fra le due compagini è apparsa subito evidente. Non tanto dal punto di vista tecnico (anche da quello ovviamente), ma è stato il lato caratteriale ad acuire la già abissale differenza di valori visti in campo. Una squadra aggressiva e concentrata fin dall'inizio, non avrebbe permesso ai bavaresi di bullizzare la nostra imbarazzante retroguardia.

Il livore che ci accompagna è ancora tanto. Tale sentimento prorompente in parte va indirizzato anche al direttore di gara, reo di non aver concesso un calcio di rigore solare per fallo di Boateng su Milinkovic. Quel penalty avrebbe potuto riequilibrare la gara (eravamo sull'1 a 0 per loro). Sappiamo bene quanto la Lazio sia sensibile a certe ingiustizie. Lo dimostra la reazione di Luis Alberto di fronte ad un'entrata dura di un avversario a centrocampo, sulla quale lo spagnolo ha protestato in maniera troppo plateale, rimediando il giallo dal signor Grinfeld. Come vedete l'umore oscilla, le convinzioni vacillano. Si poteva addirittura mettere sotto il Bayern o almeno rendergli la vita più difficile o non sarebbe bastato un approccio più maschio per portare a casa un risultato più dignitoso? La risposta potremmo averla, forse, nella gara di ritorno. Ma mi chiedo: "se abbiamo avuto tanta paura a casa nostra di prendere un'imbarcata, all'Allianz Stadium cosa faremo? Non usciremo mai dalla nostra metà campo?".