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Lazio croce e delizia col Torino: quanta sofferenza, ma si torna a respirare

Lazio-Torino
I biancocelesti soffrono, dimostrando ancora qualche difficoltà in fase offensiva. Poi la voce grossa nel secondo tempo fa tornare il sorriso
Michele Cerrotta

Niente più alibi, nessuna scusa. La Lazio torna ancora all’Olimpico, contro il Torino, con la vittoria come chiaro imperativo. Allenamento aggiuntivo e mini ritiro a Formello sono alle spalle, i giorni di confronti anche: a parlare deve essere il campo. E l’approccio dei biancocelesti è anche positivo: squadra attenta, con in mano il pallino del gioco, che però continua a faticare tremendamente negli ultimi 25-30 metri. La prima mezzora di gioco scorrerebbe via senza particolari emozioni, non fosse per un tiro alto di Casale su un corner e per l’infortunio di Buongiorno al 27’. Juric, costretto al cambio, toglie il centrale per far spazio all’esordiente Sazonov. Al 32’ corre un brivido la Lazio, su un passaggio non perfetto di Casale per Romagnoli: bravo Luis Alberto a recuperare al limite dell’area su Zapata. Un minuto dopo il primo giallo della gara arriva a Bellanova per un fallo su Zaccagni.

Ancora l’esterno ex Verona causa il secondo giallo nel primo dei tre minuti di recupero concessi, per un brutto fallo di Tameze. Si va all’intervallo con più dubbi che certezze tra i cori dell’Olimpico che chiede alla squadra di tirare fuori gli attributi. Incitamento, richiesta o forse preghiera che si ripete a inizio secondo tempo, senza alcun cambio né da un lato né dall’altro. Non cambia neanche il copione della gara, almeno fino al 56’ quando Lazzari è bravo a trovare lo scavetto per Vecino che di prima e al volo è freddissimo nel mettere fuori causa Milinkovic e trovare l’1-0 che fa esplodere l’Olimpico. Passano tre minuti e Juric corre ai ripari: fuori Zapata e Tameze, dentro Radonjic e Ilic.

Un minuto dopo, all’ennesimo fallo non fischiato da un discutibile Fabbri, dalla panchina della Lazio vola qualche parola di troppo e arriva il rosso per Losi, uno dei preparatori del club biancoceleste. Al 65’ arriva il fallo di Immobile su Bellanova e l’inevitabile cartellino giallo. Stesso colore per Schuurs per un fallo su Marusic al 74’, quando Sarri decide di effettuare i primi cambi: fuori Immobile e Vecino, dentro Castellanos e Guendouzi. Tempo di riprendere il gioco e la Lazio raddoppia. Bravo sulla punizione di Marusic da centrocampo a tenere in campo il pallone così come Castellanos nella sponda, l’azione prosegue e la palla arriva a Felipe Anderson che inventa un corridoio meraviglioso per Zaccagni. L’ex Verona si infila in area e apre il piatto destro per il 2-0 biancoceleste.

All’80 si ferma Lazzari e cambiano i due tecnici: fuori l’ex Spal e Zaccagni per Hysaj e Isaksen nella Lazio, fuori Bellanova e Lazaro per Pellegri e Soppy nel Torino. Due minuti dopo ammonito anche Ricci. Rischia di far cascar già lo stadio Castellanos all’88’: bravo Isaksen a infilarsi in area e sterzare, per poi crossare verso il Taty che tenta la rovesciata: palla fuori di un soffio. A inizio azione brutto fallo di Radonjic che lascia il piede sulla gamba di Guendouzi. Controllo infinito per un possibile rosso del Var, che però giudica tutto regolare. Fabbri rischia di concludere la sua personale gara negativa fischiando rigore per il Torino in uno dei sei minuti di recupero concessi. Hysaj è però incolpevole sul tocco di tra braccio e costato e il Var fa rinsavire l’arbitro. Minuti di sofferenza che si allungano, ma arriva liberatorio il triplice fischio: la Lazio torna a respirare.

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