Cittaceleste.it
I migliori video scelti dal nostro canale

news

Stojkovic, ct Serbia: “Milinkovic? Qualità. È legatissimo alla Lazio, ma…”

Milinkovic

Le parole del selezionatore della nazionale serba intervenuto per parlare del Sergente biancoceleste e delle varie voci che lo danno in uscita

redazionecittaceleste

C’è Sergej Milinkovic-Savic al centro delle voci di mercato in uscita in casa Lazio. Il Sergente, come ogni anno, viene dato vicino ai più grandi club europei. Ma, quest’estate, vista la rifondazione da attuare potrebbe essere quella dell’addio a malincuore ai biancocelesti. In merito a questo, e non solo, si è espresso il CT della Serbia Dragan Stojkovic, intervenuto ai microfoni della Gazzetta dello Sport. Queste le sue parole. “Quando penso a Sergej Milinkovic-Savic mi viene in mente solo una parola: qualità. È alto un metro e 91 centimetri, ma nonostante questo riesce a mettere in campo magie, tacchi e giochi di suola nello stretto. È un aspetto, questo, che mi ha sempre colpito.

Sergej Milinkovic Savic

Se un club vuole vincere, allora deve acquistare Milinkovic. Si parla di lui ogni anno in ottica mercato: Inghilterra, Spagna, Francia e Italia. Lui però resta umile e tiene i piedi per terra: ama la Lazio, è molto legato ai biancocelesti. Ma chiunque dovesse acquistarlo metterebbe a segno un colpo. Penso che sarebbe una scelta ottima per i bianconeri. Gioca in Serie A ormai da sette anni e ha segnato e vinto a Roma: conosce il campionato. Lo vedo benissimo con Allegri, se fossi nei bianconeri spenderei 100 milioni. Il calcio al giorno d’oggi è così, è diventato una corsa a chi spende di più. Quindi perché no? Sergej sicuramente vale il prezzo del biglietto: i tifosi pagano per vedere giocatori del suo calibro. È quello che ti fa il gesto tecnico, che ruba l’occhio. È un centrocampista box to box, che segna e fa assist: è unico.

Meglio se restasse in Italia? Per me è uguale, tanto può giocare in tutte le big di Europa. Calciatori come lui non si nascondono. A fine allenamento lui e Dusan Vlahovic rimangono sempre un’ora in più per provare tiri da fuori, punizioni e colpi di testa, uno contro uno. Dusan si fa crossare il pallone dalla fascia e attacca la porta, vuole migliorare. Si vede dagli occhi che loro hanno qualcosa in più. La semplicità con cui Sergej esegue una giocata difficile: è sempre la prima cosa che guardo nei calciatori, la tecnica. Va bene la corsa e va bene la resistenza, la tattica e tutto il resto. Ma la prima cosa sono i gesti. E lui è uno di quelli a cui dar palla sempre, tanto qualcosa poi la combina. Ama prendere l’iniziativa e alla Lazio è fondamentale, è in grado di gestire le pressioni”.