Un gol per entrare nella storia. E' quello che accade il 21 giugno 1987, quando Giuliano Fiorini all'82' minuto contro il Vicenza segna uno dei gol più iconici nella storia della Lazio. Una stagione iniziata con nove punti di penalità, terminata poi con gli spareggi di Napoli. Di seguito, il racconto di quel magico attimo.
news
La Lazio e la storia: trentasette anni fa il gol di Fiorini con il Vicenza
"Ci sono istanti che cambiano la vita, il percorso e il destino di una squadra. E anche di una squadra. Istanti che sanno di liberazione: come quella provata al fischio finale del signor D’Elia al termine di Lazio-Vicenza, nella stagione del meno 9. La partita che regalerà l’immortalità a quella con il Campobasso negli spareggi di Napoli. Domenica 21 giugno 1987, i biancocelesti si giocano tutto, tra futuro e passato. Sono passati 36 anni.
Serve solo la vittoria per continuare a sperare, non esistono vie di mezzo. La squadra di Fascetti ci prova dall’inizio, in un Olimpico pieno, ma la porta difesa da Dal Bianco è stregata, sembra una di quelle partite in cui la palla non entrerebbe nemmeno se si giocasse fino al giorno successivo. Fino al minuto 82, quello che regala a Giuliano Fiorini un ingresso diretto verso l’eternità. Un gol visto all’infinito, che ogni laziale – a prescindere dall’età – conosce ormai a memoria. Podavini mette in mezzo, poi ci pensa Giuliano, con il numero 11, con una giocata prima da 10 e poi da 9.
Riceve spalle alla porta e, in una frazione di secondo, accarezza il pallone con il tacco, girandosi e mandando fuori giri il difensore avversario. Poi beffa il portiere in uscita con un tocco di punta in caduta, quasi come se fosse stata una partita di calcio a 5. Poi parte la corsa sotto la Nord, la Lazio è ancora viva. Perché non ci sarebbe stato il gol di Poli, senza quello di Fiorini".
© RIPRODUZIONE RISERVATA