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Lazio-Sturm Graz, Sarri a Sky: “Arbitro non all’altezza, ha creato nervosismo”

Maurizio Sarri
Al termine della sfida tra la Lazio e lo Sturm Graz, Maurizio Sarri ha commentato così quanto accaduto ai microfoni di Sky Sport

redazionecittaceleste

Archiviata la quarta partita del girone F di Europa League. La Lazio pareggia 2-2 contro lo Sturm Graz in una gara pesantemente condizionata dall'arbitro tedesco Stegemann. Ma il pareggio tra Feyenoord e Midtjylland rimanda tutto alle prossime due gare. Intanto, al termine del match, Maurizio Sarri è intervenuto ai microfoni di Sky. Queste le parole del tecnico dei biancocelesti. “L’episodio fa parte di un contesto di parità che l’arbitro è riuscito a far innervosire tutti. Palesemente non è all’altezza di questo livello e in campo ha innescato un nervosismo ingiustificato per l’andamento della partita. Purtroppo ne abbiamo fatto le spese noi, avevamo fatto un buon primo tempo con diverse palle gol e il vantaggio. Ma quando si gioca ogni tre giorni l’inferiorità è roba pesante. La squadra non ha sofferto tanto, forse un po’ nella fase difensiva del secondo tempo. È una bella prestazione caratteriale, dispiace però per il risultato.

Rispetto a Firenze? È un bel punto di partenza per i miglioramenti che vogliamo vedere. La squadra in questo momento ha un’anima e si vede in chi gioca e chi entra. Vuol dire che tutti pensano alla Lazio nello stesso modo e hanno in mente gli stessi obiettivi. In questo senso la partita mi soddisfa molto. I miglioramenti? Li voglio in quanto ho visto stasera: partecipazione toltale, voglia di far risultato a tutti i costi ed essere continui a questo livello di determinazione e concentrazione. L’omaggio a Maestrelli? Penso sia dovuto. Avevo grande ammirazione anche prima, vivendo il mondo Lazio poi ti rendi conto di cosa rappresenta ancora.

Quest’anno abbiamo cambiato sei o sette giocatori, ma la base dei ragazzi è rimasta e si partiva molto più in avanti dal punto di vista tattico e per quanto visto mentalmente. È chiaro che la progressione del lavoro viene meglio. Poi in Italia il concetto dell’allenatore è particolare. Si pensa che abbia il joystick e che faccia giocare la squadra come vuole. Klopp ha detto che nei primi due anni un allenatore non si può giudicare, quella è la mentalità in cui allena lui, dove si può allenare una squadra anche per 7-8 anni.

Non mi preoccupa il mese intenso, ma vorrei capire cosa può dare il Qatar al calcio mondiale per farci essere in questa difficoltà. I numeri della mia squadra sono i migliori della Serie A, non mi preoccupa. Ma è difficili, le gare europee sono diventate praticamente infattibili. Già era impegnativo prima, ora è praticamente infattibile. Ma al momento la squadra sta reggendo e si pensa possa continuare questo trend. Immobile? Ciro è un ragazzo umile e semplice. Poi ha questi numeri impressionanti in campo, ma fuori è un ragazzo straordinario per umiltà. È un piacere averlo in gruppo, i numeri poi lo fanno essere importante per tutto il popolo laziale”.