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Il Torino si conferma bestia nera, la Lazio fa poco per evitarlo. Ma Ghersini…

Lazio-Torino
Biancocelesti sotto tono: non creano pericoli se non per l'occasione dopo 35 secondi. Ma la conduzione arbitrale è difficile da comprendere

Applausi e cori per Immobile, canta tutto lo stadio ancora una volta nella veste delle grandi occasioni. È un palcoscenico d’eccezione quello che accoglie la Lazio, chiamata a cercare la quinta vittoria consecutiva. Avversario di giornata il Torino, mai sconfitto da Sarri sulla panchina biancoceleste. Eppure bastano 35 secondi alla Lazio per sfiorare il vantaggio. Cross di Pedro e colpo di testa di Zaccagni, non perfetto Vanja Milinkovic-Savic che in due tempi, e salvando sulla linea, evita il gol dell’ex Verona. Dopo lo svarione il Torino si chiude e per i biancocelesti ci sono pochi spazi. Al 13’ però viene atterrato Hysaj in area di rigore avversaria: cinturato dall’avversario, protesta ma per l’arbitro è tutto ok. La sensazione è che la decisione possa essere quella giusta. Ghersini esagera però a lasciar correre al 18’ su un fallo su Milinkovic e sul ribaltamento di fronte rischia la Lazio.

È bravissimo infatti Provedel a parare su Radonjic e deviare in angolo. Al 25’ Ghersini non può non ammonire Linetty per una brutta entrata su Zaccagni, ma poi continua nella sua personale astensione dal fischiare qualsiasi tipo di contrasto, rischiando di innervosire la partita. Ci prova lo stadio a spingere la squadra di Sarri: “Lazio” urla la Nord, “Lazio” risponde la Tevere. Un canto incessante fermato soltanto dall’ennesima follia di Ghersini, che ferma una ripartenza biancoceleste per fischiare un fuorigioco del Torino. La doccia fredda arriva, puntuale, al 43’. Calcia forte dalla distanza Ilic, la palla rimbalza a pochi passi da Provedel e inganna il portiere biancoceleste: Torino in vantaggio. Prova a rispondere subito la Lazio con un’azione manovrata, ma Zaccagni non arriva sul pallone di Felipe Anderson. Dopo un minuto di recupero si va al riposo. Nessun cambio all’intervallo, ma da segnalare Ciro Immobile si scalda a bordocampo.

Riparte deciso il Torino e al 47’ arriva il giallo per Romagnoli per un fallo sulla trequarti. Sarri cerca nuove soluzioni e, al 54’, succede qualcosa di impronosticabile 72 ore fa. Fuori Pedro, entra in campo Ciro Immobile. Fuori anche Vecino, al suo posto Marcos Antonio. Due minuti dopo decisivo Provedel su una conclusione a botta sicura di Radonjic. Al 62’ un Ghersini sempre più in confusione ammonisce Rodriguez: giallo giusto, metro arbitrale incomprensibile. Un minuto dopo arriva - finalmente - il giallo anche per Singo che impedisce alla Lazio di battere un corner. Al 69’ fuori nel Torino Radonjic, dentro al suo posto Karamoh. I biancocelesti non riescono a trovare spazi e allora corre ancora ai ripari Sarri: dentro Casale e Lazzari, fuori Patric e Hysaj. Al 77’ fuori Singo e dentro Gravillon negli ospiti. Basta un minuto al numero 5 per farsi ammonire per un gomito largo su Marusic.

Ammonito anche Lazzari due minuti dopo per un fallo su Karamoh. All’81cambia ancora Sarri: fuori Marusic, dentro Pellegrini. Passano tre minuti, Ghersini non ammonisce Gravillon - sarebbe stato il secondo. DISASTROSA conduzione arbitrale del fischietto ligure. Gli ultimi dieci minuti scorrono via tra perdite di tempo, proteste e imprecisioni nell’ultimo passaggio. Sono 5 i minuti di recupero concessi. La Lazio ci prova ma senza convinzione e sprecando almeno un paio di possibili occasioni. Finisce qui: vince il Torino, biancocelesti chiamati a rialzare subito la testa. Ora arriva il difficile: per la Champions bisognerà dimostrare di saper anche reagire da grande squadra.