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Lazio-Udinese, Gotti: “Il rosso a Molina non esiste, oggi montagne russe”

redazionecittaceleste

Le parole dell’allenatore dei friulani, intervenuto al termine del match di oggi dalla pancia dello stadio Olimpico

Succede di tutto allo stadio Olimpico tra Lazio e Udinese. I friulani vanno avanti per 3-1, ma i biancocelesti nel secondo tempo riescono a reagire e portarsi addirittura in vantaggio. Tutto inutile, però. Perché all'ultimo secondo disponibile, sugli sviluppi di un calcio di punizione, arriva il pareggio dell'Udinese grazie alla rete di Arslan. A far festa, paradossalmente, è allora proprio la squadra friulana, che riesce a portare a casa almeno un punto a un soffio dal fischio finale. Intanto, al termine della partita, sono arrivate le parole dell'allenatore dell'Udinese Luca Gotti.

Conosciamo le caratteristiche della Lazio e la capacità del palleggio. Ma anche il fatto che nel recuperare palla in alcune zone del campo avremmo potuto sfruttare la fisicità dei nostri giocatori. È stata una partita sule montagne russe tra goal, espulsioni e cambi di sistema. Nel primo tempo è stata la partita che avevamo preparato, nel secondo tempo invece la Lazio è riuscita a far fruttare le qualità dei propri giocatori. Mi sono sembrati due episodi estemporanei. Milinkovic fa un gran goal, ma non mi sembrava ci fossimo sciolti.

Molina? Avevo più pensiero per l’ammonizione di Becao, immaginando qualche azione con Immobile che non è mai facile da marcare. Molina aveva rischiato anche la scorsa settimana e ne avevamo parlato, pensavo di non aver problemi con lui. Il suo è stato un fallo inutile, anche se ammonire cose così… Ripeto: il mio pensiero era per Becao, non avevo il pensiero su Molina e non ritengo andasse espulso. La difesa? Non mi interessa giocare a quattro o a tre. Dipende da tante cose, a partire dal tipo di partita. Il nostro sistema di gioco prende in considerazione tanti calciatori: devo fare ragionamenti a lungo termine. Dal mio punto di vista oggi c’è insoddisfazione rispetto alla qualità del palleggio. Però, allo stesso tempo, considerando la nostra situazione siamo venuti a Roma senza paura”.