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Lazio, Sarri: “Partita che ci può dare o togliere in base alla mentalità”

redazionecittaceleste

In attesa della rifinitura in ottica Midtjylland, ecco come l'allenatore della Lazio, Maurizio Sarri, si è espresso in conferenza stampa

Non c'è più tempo per scherzare. Stavolta la partita di Europa League sarà un crocevia determinante per il prosieguo del cammino della Lazio nella competizione. Al momento l'obiettivo primo posto nel gruppo F è completamente in bilico. Tutte le squadre sono infatti a quota 5 punti a dimostrazione dell'equilibrio dei valori, ma per Sarri non ci saranno scuse. Domani alle 18:45 contro il Midtjylland allo stadio Olimpico il Comandante si aspetterà una prova importante per fare un passo decisivo verso la fase a eliminazione diretta dell'Europa League, traguardo minimo preteso dalla società. Intanto in attesa del match di domani, ecco come oggi pomeriggio l'allenatore ha presentato la partita in conferenza stampa a Formello.

Dopo la splendida prestazione di Bergamo cosa ci si aspetta domani?

"Sono delle partite che possono dare o togliere a seconda della mentalità. Se siamo maturi ci danno se non lo siamo ci tolgono. Perché l'appagamento può togliere ambizioni".

Il rendimento in coppa è stato diverso rispetto al campionato, ha una spiegazione?

"Il rendimento in coppa è condizionato da una sola partita sbagliata. Abbiamo pareggiato due volta con gli austriaci facendo ciò che dovevamo fare. A livello mediatico il Salisbrugo è una grande squadra e lo Sturm che in campionato è a un punto dal Salisburgo no. In coppa abbiamo fatto ciò che non abbiamo fatto in campionato ovvero fallire una partita".

Ciò che è successo in Danimarca può essere una motivazione? Cosa ha dato in più Vecino al centrocampo?

"Io penso che le squadre di forte mentalità hanno sempre motivazione. Do poco credito alla partita di Bergamo perché può essere casuale. E' arrivata in uno stadio pieno, su un campo perfetto, contro una squadra di buon nome. Il cambio di mentalità lo valuterò quando lo si farà in circostanze diverse: con uno stadio mezzo vuoto contro una squadra che lotta per non retrocedere. Vecino ci sta dando ciò che ci stavamo aspettando: è un giocatore completo unito a una qualità elevata. Eravamo convinti fosse un giocatore che ci potesse dare qualcosa che ci poteva mancare a livello di caratteristiche e ce lo sta dando".

A settembre parlando di mentalità ha detto che noi italiani pensiamo di essere più forti e in Europa poi non è così. La Lazio come espressione si sta affermando in Italia, in Europa quanto deve essere la mentalità a sostenere il gioco? Senza Immobile è rimasto con quattro attaccanti: quando succederà di vedere Cancellieri?

"Noi dobbiamo diventare grandi ancora in Italia rispetto a Napoli e Milan. A livello di gioco abbiamo sempre dato più rispetto agli avversari anche in Europa. La squadra che con me ha corso di meno è stato il Chelsea. Per Cancellieri dipende dal tipo di partita che ci aspettiamo di giocare. Cancellieri ha la gamba di Felipe ma non ha il suo ordine nell'esterno e va valutato partita per partita. Poi può essere che nelle rotazioni entri Romero".

Anche quello che è successo nell'ultima partita ha influenzato sulle ultime due gare. Che atteggiamento ha consigliato?

"Con lo Sturm eravamo davanti a un arbitro che non ha requisiti per essere internazionale. Penso sia stato casuale".

I tifosi e i giocatori si divertono. Lei quanto si sta divertendo?

"Se io mi diverto negli allenamenti è già un buon segnale. Il divertimento è contagioso: se i giocatori si divertono in campo lo trasmettono al pubblico. Penso sia un aspetto importante e penso che avere il senso del divertimento e trasmetterlo può aiutare a fare risultato quindi speriamo di proseguire su questo livello. Tutto va trasformato in entusiasmo e non in esaltazione".

Come sta Lazzari? Nelle valutazioni delle scelte di formazione terrà conto della diffida di Milinkovic?

"Per Lazzari niente di preoccupante solo una contusione. Valutazioni non ne faccio e non mi piace farele, probabilmente andremo a dritto come fatto fin ora"

I dati difensivi in campionato e in Europa, non calcolando la Danimarca, sono favorevoli alla Lazio. C'è anche uno spirito diverso, voglia di non prendere gol?

"Quello rientra nell'aspetto tattico che è sempre condizionato dall'atteggiamento dei giocatori. Questa partecipazione a non voler subire mi sembra sia in crescita. Io ho in mente Zaccagni che fa 60 metri per strappare un pallone in contropiede. Felipe e Pedro che rientrano continuamente. Tutto questo dà il segnale che farci gol è più difficile a dispetto dell'aspetto meramente tattico. E' un discorso di partecipazione attiva da parte di tutta la squadra. Se questo sarà duraturo ce lo diranno le prossime partite".

Quanto la preoccupa il terreno visto che ci saranno due impegni ravvicinati in casa?

"Mi preoccupa perché ho visto una situazione difficilmente risolvibile nel breve periodo. La partita di Bergamo, fatta su un biliardo, qua non è replicabile. E' un handicap importante per il nostro modo di giocare. Per altri modi di giocare non lo è. Sarà un limite mio ma gli altri modi di giocare a me non riescono".

Come sta Luis Alberto dal punto di vista fisico e mentale? Ha deciso nel ritiro durante la pausa invernale

"Luis Alberto gli faceva male un'anca non un ha avuto un ictus, quindi dal punto di vista mentale sta bene. Ieri ha svolto tutto allenamento che comunque era di basso livello quindi non indicativo, oggi vedremo. In qualche posto dovremmo fare il ritiro: spero non in Argentina che è una follia dal punto di vista tecnico. Alla ripresa giocheremo a temperature basse, fare un ritiro per giocare con il caldo è una follia oltre al viaggio lungo e dispendioso".