Tra i colpi a sorpresa del mercato estivo della Lazio vi è stato senza dubbio Mario Gila. Il difensore spagnolo arriva dal Real Madrid per 6 milioni di euro. Un investimento importante e di prospettiva per un classe 2000 che ha esordito in prima squadra con Ancelotti, ma ha giocato per la maggior parte del tempo con il Castilla, la seconda formazione dei Blancos che milita nella terza serie spagnola. Apre allora il turno delle conferenze stampa odierne a Formello il difensore spagnolo. Ecco come ha risposto alle domande dei giornalisti presenti il nuovo difensore agli ordini di Sarri.
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RIVIVI IL LIVE | Gila: “Essere alla Lazio grande salto, ho voglia e ambizione”
Prende la parola il direttore sportivo Igli Tare: “Buongiorno a tutti. Oggi ho il piacere di presentare al mio fianco Mario Gila. Un difensore e un ragazzo che è frutto del nostro lavoro di scouting, che abbiamo fatto in questi ultimi due anni. È stato seguito a lungo, lo abbiamo studiato bene e condiviso con il nostro allenatore. Sono molto contento di aver portato alla fine questa trattativa, perché è stato per me e per tutti noi una bella sorpresa in questa prima fase della stagione. Perciò penso che avrà il piacere di giocare insieme a dei campioni veri, di crescere tanto. Per lui è la prima esperienza vera in un campionato professionistico dopo le due presenze con il Real Madrid lo scorso anno. Gli auguro col cuore di onorare questa maglia e di diventare un giocatore di livello”.
Sei reduce dall’esperienza al Real Madrid, cosa porti di quell’esperienza qui alla Lazio?
“È stata un’esperienza molto bella. Debuttare in un club così grande storicamente è un onore. Portarlo qui alla Lazio, un altro club storico e importante, mi fa avere molta ambizione. So che vengo per dimostrare, porto molta voglia e molta ambizione. Ringrazio il tecnico, il direttore e il presidente”.
Cosa ti ha insegnato Ancelotti? Ci hai parlato prima di venire a Roma?
“Con lui non ha parlato del trasferimento, ma è vero che come allenatore ha trasmesso quanto di italiano ha. Venire alla Lazio è stata una mia decisione, l’ho voluta dal primo momento. Volevo venire qui e indossare questa maglia, allenarmi con un allenatore come Sarri che potrà darmi molto a livello difensivo. Sono sicuro che crescerò in questa squadra così importante”.
Cosa ti ha convinto a lasciare la Liga per la Serie A? E quali sono i tuoi modelli?
“Quello che mi ha spinto è la maggior attenzione dal punto di vista tattico. I giocatori spagnoli hanno qualche mancanza da questo punto di vista. Qui c’è un’ambizione difensiva differente. Il mio principale modello pensando anche al club è Nesta, un grande giocatore e punto di riferimento per ogni difensore e soprattutto per chi viene alla Lazio”.
Alla Lazio trovi tanti spagnoli: ti ha aiutato nel tuo inserimento? Hai sentito qualcuno prima di venire qui?
“No, non ho parlato con nessuno. Ma sicuramente mi hanno trasmesso la sensazione che questa squadra sia molto unita. Sapevo che il fatto di trovare tanti spagnoli mi avrebbe aiutato, ma mi hanno accolto molto bene anche gli altri giocatori italiani e stranieri”.
Arrivi come calciatore del Real Madrid già formato o come calciatore del Real Madrid Castilla che deve ancora formarsi? Cosa senti venendo qui?
“Vengo come un giocatore del Castilla, col Real ho fatto due partite. Forse vengo qui non pronto ancora per il calcio professionistico, ma vengo qui per imparare calcisticamente, a diventare un giocatore maturo e sono molto grato per questa opportunità. Non mi sento un giocatore che viene dalla prima squadra del Real, sono contento ed emozionato per questa opportunità”.
Che tipo di step è la Lazio per la tua carriera? Che ha significato allenarsi con la squadra campione d’Europa?
“Il salto dal Castilla alla Lazio è un salto che penso sia molto grande. Un salto con molta ambizione, un salto che mi dà grande motivazione. Aver debuttato ed essermi allenato con la prima squadra del Real è una fortuna che molti non hanno e sono molto grato per questo. È una squadra molto peculiare, che ha vinto molti trofei internazionali e che tiene un valore storico enorme e te lo trasmette come persona. Ti trasmette una sensazione di vittoria e di voglia di vincere molto grande”.
Lavori con Sarri da un mese: in cosa ti trovi meglio e in cosa devi migliorare?
“Mi considero un calciatore molto fisico, rapido e potente. È chiaro che come ho detto prima da giocatore che arriva dalla Spagna devo apprendere molto dal punto di vista della tattica. Migliora i calciatori con cui lavora in modo incredibile”.
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