Ultimo giorno di presentazioni in casa Lazio. Dopo Nicolò Casale e Matteo Cancellieri due giorni fa e Matias Vecino con Alessio Romagnoli ieri, oggi è il turno degli ultimi tre nuovi arrivati. Ad aprire le danze è stato Mario Gila, seguito da Marcos Antonio. Chiude le danze Luis Maximiano, portiere arrivato dal Granada per sostituire Strakosha, seguito da Gila e Marcos Antonio Dopo aver mollato la pista Carnesecchi, il club capitolino ha deciso di investire oltre 10 milioni di euro sull'estremo difensore portoghese che ora sarà chiamato a dare una risposta importante sul campo. Nel frattempo ecco come il nuovo estremo difensore biancoceleste ha risposto alle domande dei giornalisti presenti.
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RIVIVI IL LIVE | Maximiano: “Non ci sono gerarchie. Subito sì alla Lazio ”
Prende la parola il direttore sportivo Igli Tare: “Come tutti sappiamo la vicenda del portiere in questa estate è durata a lungo. Luis era uno dei nostri due obiettivi che ci eravamo dati. È un portiere che rispecchia molto la filosofia di gioco della nostra squadra, è bravo con i piedi e anche con le mani. Penso che sarà una bella sorpresa in questo campionato. Nel campionato spagnolo era un portiere di valore e uno dei top tre o quattro portieri del campionato spagnolo. Per noi è un grande onore e speriamo e gli auguriamo che questa esperienza alla Lazio sia molto positiva. Gli faccio anche gli auguri per la nascita del figlio in questi giorni”.
Sei il primo portiere portoghese della Lazio, senti il peso della responsabilità? Hai scelto la Lazio anche per i grandi portoghesi passati alla Lazio prima?
“Ciao a tutti. Sono il primo portiere portoghese della Lazio ma c’è sempre una prima volta. Sono molto entusiasta, spero sarà una bella storia per tuti. Un orgoglio sapere che ci sono stati tanti miei connazionali che hanno fatto la storia qui, spero di seguire le loro orme”.
Con quali aspettative arrivi? Ci sono differenze da un campionato all’altro? Quando hai saputo dell’interesse della Lazio?
“In genere non seguo molto le notizie, ma quando il mio agente mi ha chiamato ho detto subito di sì. La Lazio è il sogno di molti. In Italia si lavora molto sulla tecnica, ho molto da imparare e sono venuto qui anche per questo”.
Quali sono state le richieste di Grigioni per interpretare il ruolo?
“Ci sono sicuramente differenze tecniche qui in Italia. Sto imparando, so che ci vuole tempo ma per come stiamo lavorando so che non ci vorrà molto”.
L’anno scorso sei stato il portiere con più parate in Liga: una ti ha reso più orgoglioso delle altre? E hai già pensato al derby? Incontrerai anche Rui Patricio.
“Non ce n’è una in particolare, sono tutti importanti e sono lo specchio del nostro lavoro durante la settimana. Al derby non ci ho ancora pensato, lavoro giorno per giorno: quando sarà ci penseremo”.
Come vivrai la concorrenza con l’altro portiere che arriverà? Pensi di essere il titolare? E anche Matias farà il tuo stesso ruolo o gli consigli di giocare in un’altra zona del campo?
“Io penso che non ci siano posti garantiti, bisogna lavorare ogni giorno per non farsi superare. Nessuno si dovrà sentire titolare. Mio figlio? È un momento bellissimo per me e la mia famiglia, mi piacerebbe diventasse un portiere come me ma sceglierà lui la sua strada”.
Alcuni portieri italiani del passato ti hanno ispirato? Quali sono i tuoi modelli oggi?
“Per quanto riguarda l’Italia la tradizione italiana è sempre stata importante. Buffon è un nome fresco, sono cresciuto guardando lui. Per i portieri attuali vorrei prendere le migliori caratteristiche da ognuno, non solo da uno in particolare”.
Oggi ai portieri viene chiesto di giocare anche con i piedi: quanto ti chiede di giocare lontano dalla porta Sarri?
“Me lo sta chiedendo molto, la palla passa molto per i piedi del portiere e questa è la differenza principale rispetto a quanto facevo al Granada”.
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