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Lutto nel mondo del giornalismo: si è spento Gianni Minà

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Il messaggio di cordoglio rilasciato dalla società biancoceleste a pochissime ore dalla scomparsa del giornalista e scrittore Gianni Minà

redazionecittaceleste

Gianni Minà si è spento all'età di 84 anni dopo aver combattuto per un breve periodo contro una malattia cardiaca. La notizia della scomparsa è arrivata ieri sera tramite il profilo Facebook del giornalista: "Non è stato mai lasciato solo.E' stato circondato dall’amore della sua famiglia e dei suoi amici più cari. Un ringraziamento speciale va al Prof. Fioranelli e allo staff della clinica Villa del Rosario che ci hanno dato la libertà di dirgli addio con serenità".

Puntuale il cordoglio della Lazio, che con un comunicato apparso sul proprio sito ufficiale ha voluto ricordare il giornalista: "Ricordiamo con profonda commozione Gianni Minà. Giornalista, scrittore e conduttore che ha incontrato e raccontato in modo autentico ed originale, nell’arco del suo incredibile percorso professionale, i grandi personaggi dello sport, della cultura e non solo, a cavallo tra due secoli, in Italia e nel mondo, ponendo sempre in primo piano il valore autentico del servizio pubblico".

Chi era Gianni Minà

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Gianni Minà è stato un giornalista molto conosciuto e rispettato in Italia, soprattutto per il suo modo di fare interviste. La sua caratteristica principale era quella di trattare gli intervistati come amici, riuscendo a far emergere il loro vero io. Proprio questo approccio empatico lo ha reso unico e molto apprezzato dal pubblico nel corso degli anni.

Ma non solo questo ha reso Gianni Minà una figura importante del giornalismo italiano. Minà era noto anche per la sua mitica agenda, un oggetto a cui teneva moltissimo e che lo ha accompagnato per tutta la sua carriera. In essa erano presenti tutti i suoi contatti, le sue idee e le sue note, che gli permettevano di essere sempre al passo con le notizie e di avere sempre un'ottima organizzazione del lavoro.

Gianni Minà, inoltre, è stato un grande sostenitore dell'etica nel giornalismo e della sua indipendenza. In una famosa intervista del 2002 al programma televisivo "Ballarò", ha affermato che il giornalismo deve essere libero da ogni influenza politica o economica, che ne comprometta l'imparzialità. In particolare, ha criticato l'assegnazione delle frequenze televisive, che secondo lui dovrebbero essere distribuite in modo equo, senza che ci sia alcuna lottizzazione.

In quell'occasione, infatti, Gianni Minà pronunciò la celebre frase: "Un marchio d'infamia non essere lottizzato", che divenne subito un motto per tutti coloro che si battevano per una maggiore libertà nel giornalismo. Grazie alla sua ferma posizione sull'argomento, Gianni Minà è diventato un punto di riferimento per molti giornalisti e intellettuali italiani.

Gianni Minà ci ha lasciato, ma suo impegno per la libertà e l'indipendenza del giornalismo continua ad essere un esempio per tutti coloro che operano in questo campo. La sua capacità di trattare gli intervistati come amici e la sua mitica agenda rimangono indimenticabili e continueranno ad essere una fonte d'ispirazione per le future generazioni di giornalisti.