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Muriqi sconsolato. Su Twitter ad un tifoso: “Sono morto dentro”

redazionecittaceleste

L'episodio social

Altra giornata amara per Vedat Muriqi. L'attaccante kosovaro, lanciato da Sarri nel bel mezzo di un ostico Lazio-Juventus, ha confermato - purtroppo - il suo trend da quando è alla Lazio: spaesato, fuori luogo, mai pericoloso. I biancocelesti hanno giocato male, incolpare lui è come trovare un capro espiatorio che ci assolve da ogni male, uno specchietto per le allodole che distrae dai problemi veri. Problemi come la mancanza di un vice Immobile che pesa da morire, problemi come l'essere crollati psicologicamente all'1-0 di Bonucci, problemi come il non essersi mai resi pericolosi per davvero verso Szczesny.

Tornando a Muriqi, le cose vanno sempre peggio. Dopo la prova imbarazzante di Bologna, sembravano finite le sue chance in maglia Lazio, poi un nuovo forfait di Immobile lo ha spinto verso il campo. Nemmeno dall'inizio - Sarri ha preferito la formula con il falso nueve - riprova di una fiducia che non c'è. Che, a questo punto, non ci sarà.

"Sono morto dentro"

Ma non dimentichiamoci mai dell'uomo che c'è dietro un calciatore. Deve averlo pensato un tifoso della Lazio che su Twiter, nello scherno ed il disappunto generale, ha teso una mano a Muriqi, rincuorandolo a livello umano. Un gesto apprezzato dal centravanti, che ne ha approfittato anche per sfogarsi: "Sono morto (mentalmente)" confessa nel ringraziare l'utente per la mano tesa nel momento più complicato.

I segni di cedimento, anche psicologico, erano già palpabili per Muriqi. Non è un caso, infatti, che nelle ultime settimane si è tornato a parlare di un possibile addio. Il giocatore stesso, tra le altre cose, sembra aver gettato la spugna ed aver chiesto la cessione: questa storia d'amore con la Lazio, non s'ha da fare. Economicamente si andrà incontro ad una minusvalenza, ma l'aspetto tattico la spunterà: Sarri ha chiesto un vice Immobile all'altezza, e per ottenerlo bisogna passare per la cessione del Pirata.