Focus Lazio: Lotito, l’ennesima occasione persa per restare in silenzio

L’ennesima occasione persa. L’ennesima occasione per sminuire l’apporto dei tifosi laziali celebrato a fine partita dal tecnico Sarri. Le parole del presidente Lotito sono l’ennesimo schiaffo a un’intera tifoseria che in questi diciotto anni non ha mai fatto mancare il proprio supporto alla squadra, pur vedendo giocatori talvolta inguardabili vestire la gloriosa maglia della Lazio. Il presidente della Lazio non rispetta i sentimenti dei tifosi, così come i tifosi non rispettano la legittima proprietà del presidente Lotito. E’ un rapporto anomalo, un matrimonio in cui una delle due parti è legata da un forte sentimento, e l’altra da un forte interesse.

Lotito ha guadagnato moltissimo da quando è diventato il presidente della Lazio. Ha guadagnato molto - e non solo a livello economico - con le parti correlate che ogni anno vengono puntualmente affiancate ai costi della S.S.Lazio. Lasciando da parte la situazione economica - che pur conta - lasciando da parte gli interessi correlati, legati fino a qualche mese fa anche alla Salernitana, Lotito ha guadagnato in fama, visibilità, e prestigio. Unicamente per essere il presidente della S.S.Lazio. Prima di firmare l’atto di compravendita della società, c’era una sola foto all’interno delle redazioni dei giornali. E non era una foto di cui andare fieri.

Il rapporto tra il presidente Lotito e i tifosi della Lazio è in un vicolo cieco. Un labirinto senza via d’uscita, un tunnel in cui non si intravede la luce. Lotito è il proprietario di una squadra di calcio, ma non può esserne il padrone. Perché una squadra di calcio è di chi la ama. E Lotito la sua squadra non l’ha mai amata. Non ha mai fatto un gesto di distensione verso i tifosi laziali, se non quando era con l’acqua alla gola. A Lotito non interessano i risultati sportivi, non interessa il prestigio della squadra, non interessano i sentimenti dei tifosi. Lotito è tifoso di sé stesso. E il tifoso deve decidere se tifare per la Lazio, o tifare per Lotito. Perché le due cose, vanno in una direzione ostinata e contraria.