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Sampdoria-Lazio, D’Aversa: “Mi assumo tutte le responsabilità”

Roberto D'Aversa
Roberto D'Aversa amaro al termine di Sampdoria-Lazio. Il tecnico blucerchiato si sente responsabile della sconfitta

redazionecittaceleste

Di Michela Catena

Pochi minuti dopo il fischio finale di Sampdoria-Lazio, i due tecnici sono intervenuti in conferenza stampa. Oltre a Maurizio Sarri, allenatore biancoceleste, anche il blucerchiato Roberto D'Aversa ha detto la sua ai microfoni dei cronisti presenti. Il tecnico del club doriano è amareggiato per come sia andata la gara, specialmente nel primo tempo, e si è assunto tutte le responsabilità del caso. Una sconfitta che pesa nelle economie del suo club. Di seguito le parole del mister: "Primo tempo troppo brutto, me ne assumo le responsabilità. Nella ripresa la squadra ha dimostrato maggiore dignità ma nella prima frazione abbiamo giocato troppo male. Credo che abbiano fatto bene tutti i giocatori che sono entrati a gara in corso. Dragusin ha portato fisicità e carisma. Tuttavia, è inopportuno parlare dei singoli. Ci tengo a ribadire ancora che la responsabilità è tutta mia. In difesa era la prima volta che giocavano insieme Ferrari e Chabot. Ma non è colpa loro. Nel secondo tempo siamo scesi in campo con il piglio che nel primo non abbiamo avuto".

D'Aversa

Sulla sfida

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Mi aspettavo qualche cambio da parte della Lazio anche perché hanno giocato giovedì sera. I biancocelesti hanno messo sulla fascia di Candreva una calciatore di gamba che ha contrastato il nostro esterno. Antonio è in una forma strepitosa. Conosciamo la nostra forza e li secondo tempo dimostra che potevamo fare meglio. Il risultato, però, è stato compromesso durante la prima parte di gara. Inguardabili".

Sul futuro

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"Ci sono voci che parlano del mio futuro in discussione, ma questa è una domanda che andrebbe fatta alla società. Noi pensiamo a preparare partita dopo partita sapendo che presto ci sarà un importantissimo derby. Entrambi i club dovranno dimostrare credibilità e noi vogliamo arrivare all'incontro nel miglior modo possibile. Magari partendo dalla reazione d'orgoglio avuta nel secondo tempo. Partite del genere bisogna vincerle, non giocarle".