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Samp-Lazio, conferenza Sarri: “Giusto uscire inca**ati, ma prestazione buona”

Maurizio Sarri
Al termine della partita contro la Sampdoria mister Sarri è intervenuto in conferenza stampa per analizzare e commentare la prova dei suoi

redazionecittaceleste

La Lazio convince ma questa volta non vince. Contro la Sampdoria non si va oltre l’1-1. Al gol di Immobile risponde il pareggio di Gabbiadini nei minuti di recupero del secondo tempo. Troppo morbida la Lazio, che non è stata in grado di legittimare il vantaggio iniziale. Intanto, al termine della gara, il tecnico biancocelesteMaurizio Sarri è intervenuto in conferenza stampa. Queste le sue parole.

La sensazione è stata di una Lazio superare quasi in tutto e per tutto. Il fatto di aver sciupato lascia ancora di più l’amaro in bocca. Cosa è successo? E Casale come sta?

Niente, abbiamo solo rinviato due cross. Non eravamo in difficoltà. Ci siamo aperti su una palla che non era ancora completamente in nostro possesso, dovevamo attendere qualche secondo. La squadra ha fatto una grande partita, è venuta qui concentrata, vogliosa, ha concesso poco e creato tanto. L’unico appunto è che ha avuto sei o sette situazioni per chiudere la gara e in quelle situazioni ha dato la sensazione di leziosità e non di cattiveria per volerla andare a chiudere. Casale sta bene e ha grandissime qualità. Ha due motivi per avere bisogno di tempo, il primo è caratteriale: è introverso e ha bisogno di tempo. Il secondo è tattico: viene da una squadra che giocava a tre con orientamento sull’uomo. Ha grandi qualità e sarà una pedina importante per il futuro della Lazio e parlo di futuro a breve periodo”.

L’ho vista nervoso nel secondo tempo.

Non ero molto nervoso, l’unica cosa che mi dava fastidio era il caldo. La squadra sembrava in completo controllo della partita, forse troppo. Non vorrei che abbiamo pensato di risparmiare energia invece che andare a chiuderla. Io so che siete influenzati dal risultato, ma se devo analizzare la prestazione una partita da cui esco confortato”.

È la continuità l’ultimo aspetto che manca dal punto di vista della mentalità?

No, dal punto di vista della mentalità la squadra c’era. Se poi si parla di alcuni dettagli l’ho detto prima: ci è mancata cattiveria, non testa. In queste partite l’anno scorso perdevamo senza neanche scendere in campo. A livello di mentalità è la risposta che volevo”.

Le condizioni di Romagnoli e Felipe Anderson.

Romagnoli ha avuto le sensazioni di crampo al flessore e ha chiesto il cambio. Felipe ha un taglio, gli hanno messo cinque punti. Speriamo che la ferita non si godi e di poterlo recuperare in tre giorni”.

Con l’Inter ha detto che cercava continuità: lo step positivo è che questa volta la squadra era molto delusa.

Pareggio pero al 92esimo. È giusto che la squadra esca con una bella inca**atura. Poi se devo rimanere lucido e analizzare la prestazione devo arrivare anche a conclusioni diverse. L’inca**atura però è anche mia: ero arrabbiato anche io”.

Si aspetta qualcosa dal mercato vista che mancano 24 ore? Poi non glielo chiedo più che tanto finisce, so che la fa arrabbiare.

Infatti mi chiedo che ca**o farete ora. Di calcio sento parlare poco, di mercato tanto. l’85% di voi da domani è disoccupato. Da bambino non credevo a Babbo Natale, come mentalità mi aspetto poco da tutti. Sono contento dei ragazzi che ho, l’unica cosa che ci manca è un difensore esterno mancino. Il presidente lo sa da tempo. Chi sta giocando sta facendo bene, ma a volte trovi squadre chiuse e costruire da dietro con un sinistro a sinistra ti può facilitare il compito. La preoccupazione principale deve essere far crescere i ragazzi che abbiamo, che sono giovani e se continuano a lavorare così possono diventare fondamentali”.

È più sereno o arrabbiato? Quanto visto nel secondo tempo dagli spalti è stato un atto di presunzione calcistica.

Sì, di leziosità a tratti. Però quando sei povero da giovane e diventi ricco guardi sempre ai più ricchi di te. Sei contento ma con un minimo giramento di cog**oni”.

Gli obiettivi a volte non si raggiungono per uno o due punti, però.

È vero, ma con 34 gare da giocare contano più le sensazioni positive. Magari vieni qui giochi male e porti via l’1-0. Sei contento per i tre punti ma la paghi. Fosse la penultima di campionato sarebbe drammatico, ma in questo momento della stagione la prestazione secondo me conta di più”.