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Sarri vuole una Lazio a trazione offensiva ma cerca ancora l’equilibrio

redazionecittaceleste

Mai così tanti giocatori d’attacco in campo contemporaneamente: davanti numeri da sogno, dietro ancora qualcosa da registrare

Una Lazio offensiva come non mai. È questo il sogno di Maurizio Sarri, che già sabato contro lo Spezia ha dato un assaggio di come potrebbero essere i biancocelesti. Condizionale che, però, allo stato attuale rimane un obbligo. Lo ha spiegato del resto molto bene proprio lo stesso tecnico biancoceleste dopo la partita con lo Spezia: è una questione di equilibrio. “Se i cinque giocatori offensivi vogliono ancora giocare insieme chiaramente si devono sacrificare se no diventa impossibile. Oggi hanno fatto una partita ordinata, e nell’ordine si trova equilibrio. Ma da questo non si può prescindere” ha detto Sarri ai microfoni dei canali ufficiali del club.

Cinque tenori

Dai quattro di Inzaghi ai cinque di Sarri, passando per le tre certezze. Che rispondono ai nomi di Ciro Immobile, Luis Alberto e Sergej Milinkovic-Savic. Non c’è più Correa ed è andato via anche Caicedo, fuori quindi i due che si alternavano quarta stella. Al loro posto è arrivato Felipe Anderson e, con l’aggiunta di Pedro, il numero dei tenori arriva a cinque. Cinque giocatori offensivi in campo contemporaneamente, con la capacità di rendersi costantemente pericolosi, ma solo a patto di riuscire a mantenere costante l’equilibrio della squadra. L’alternativa è quella vista a Empoli, se non come interpreti quanto meno a livello di concetto. Ma senza dubbio Sarri lavorerà per poterli schierare tutti insieme dal 1’, perché rinunciare a certi numeri è impossibile. A partire da quelli dei singoli, fino ad arrivare al bilancio complessivo di sette goal e sei assist arrivati da questi cinque giocatori.

Record di goal

E allora chissà che l’obiettivo non possa diventare anche quello di migliorare il record di goal in una sola stagione in Serie A. Che, al momento, è fermo a quota 89, quelli segnati nella stagione 2017/2018, con Inzaghi in panchina e l’arrivo al quinto posto. Perdendo proprio con i nerazzurri, arrivati quarti, il match decisivo dell’ultima giornata.