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Una presentazione diventata festa: a Latina il libro in memoria di Vincenzo D’amico

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A Latina, la presentazione di "Volevo giocare nella Lazio" libro su Vincenzo D'Amico scritto da Gianluca Atlante per Lab DFG
redazionecittaceleste

Di Giovanni Manco

“Il suo quartiere, le case popolari, piazza Roma. Il racconto inizia dove batte il cuore di Latina, dove batte il cuore di Vincenzo D’Amico”. È l’attacco del secondo capitolo di “Volevo giocare nella Lazio” ma è, in un certo senso, anche la cronistoria del pomeriggio di ieri. Quando a Latina, all’interno di un gremito circolo cittadino, veniva presentato alla città il libro di Gianluca Atlante edito dalla casa editrice Lab DFG. Proprio a poche centinaia di metri dalla piazza Roma descritta nel libro.

Doveva essere solo una presentazione di un libro ma è ben presto diventata una festa. Con note malinconiche, come quelle toccate dai ricordi della famiglia di D’Amico – del figlio Matteo, in primis – ma comunque una festa. Arricchita dagli aneddoti di chi ha giocato con lui, Bruno Giordano (che ha scritto la prefazione del libro) e Giancarlo Oddi. E pure dai ricordi di James Wilson, Stefano Re Cecconi, Massimo Maestrelli, Gabriele Pulici. Figli delle leggende che hanno scritto la storia della Lazio.

 

Ospiti illustri dalle istituzioni al calcio

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Numerosi gli ospiti che si sono susseguiti attraverso la moderazione di Stefano Benedetti, direttore di Cittaceleste. Ha aperto l’assessore del Comune di Latina, Andrea Chiarato, che ha ricordato l’indissolubile legame che D’Amico aveva con la sua città. E poi la Consigliera Regionale, Laura Corrotti, quindi i saluti video del Presidente del Coni, Giovanni Malagò, e del Presidente della FIGC, Gabriele Gravina. Parola anche all’editore del libro, Giovanni Di Giorgi, che è stato il primo - “Da latinense e da laziale” – ad avere l’idea di un’opera poi affidata, con il placet della famiglia D’Amico, alla penna di Gianluca Atlante. Il quale, nel ringraziare, ha detto: “Volevo bene a Vincenzo, non si poteva fare altrimenti”.

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Il volo di Olimpia è un abbraccio a Vincenzo

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Altro ospite clou della serata è stato Juan Bernabè che è entrato con Olimpia al braccio restituendo un’immagine che Latina ricorderà a lungo: quella del simbolo biancoceleste planato nella sala come un grande abbraccio alla memoria di Vincenzo D’Amico. Un volo metaforico, che ha trasformato la presentazione in una grande festa. Latinense e laziale, come Vincenzo.

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