Cercare la quarta vittoria consecutiva tra tutte le competizioni, come mai accaduto finora in stagione, e provare a sfruttare i tanti scontri diretti del weekend. Per dare una risposta alle difficoltà, provando ad andare definitivamente oltre. La Lazio si presenta a Verona con le idee chiare, ritrovando Zaccagni, Casale e Vecino, ma perdendo Isaksen. Torna Felipe Anderson dal primo e la corsia di destra si conferma subito pericolosa. La prima nota del match è però disciplinare: fallo di Duda che viene ammonito al 15’ e, diffidato, salterà la prossima con la Fiorentina. Cinque minuti dopo contrasto tra Ngonge e Marusic, il biancoceleste ha la peggio e si fa soccorrere per un fastidio all’occhio sinistro. Poi rientra, ma continua a fare gesti alla panchina: al 29’ si deve arrendere lasciando spazio a Hysaj dopo aver preso un giallo cinque minuti prima e, soprattutto, dover aver esultato per il vantaggio biancoceleste.
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Verona non è fatale ma amara. Il Var e un cross sporco fermano la Lazio
L’azione pericolosa nasce ancora sulla destra: bravo Lazzari a gestire il pallone e a servire Felipe Anderson che va sul fondo e mette dentro una palla che Zaccagni trasforma in magia. Colpo di tacco dell’ex Verona che batte Montipò ma la freccia oggi rimane nella faretra. Non esulta l’arciere, mentre festeggiano però compagni e tifosi: la Lazio è in vantaggio. La squadra di Baroni fatica a reagire, prova a farsi vedere con un colpo di testa di Ngonge respinto da Immobile e con un tiro ciccato di Folorunsho che rischia di diventare un assist per Djuric. Provedel a malapena si sporca i guanti e, dopo due minuti di recupero, arriva la fine del primo tempo: Lazio in controllo del match. Alla ripresa prova allora a cambiare Baroni: fuori Serdar, dentro Lazovic. Il secondo tempo inizia sulla falsariga del primo: Lazio in controllo e Verona poco pericoloso.
Prova ancora Baroni a mischiare le carte, togliendo al 57’ Djuric e Folorunsho per Henry e Hongla. Sei minuti dopo anche Hysaj finisce nella lista dei cattivi. La Lazio ha due buone chance in pochi minuti tra 65’ e 69’: prima Felipe Anderson poi Immobile non riescono però ad approfittarne. E un minuto dopo puntualmente arriva il pari del Verona: tiro-cross improvviso di Ngonge che prende una traiettoria stranissima, Provedel respinge come può poi la palla carambola dalle parti di Henry che deve solo spingerla dentro. Beffa clamorosa per la Lazio e Sarri corre ai ripari: fuori Immobile e Zaccagni, dentro Castellanos e Pedro. E il Taty calcia subito guadagnando un angolo su cui la Lazio trova il gol con l’altro ex di giornata, Casale. Il Var però richiama l’arbitro che annulla per una spinta su Duda del centrale. Cambia ancora Baroni al 76’: fuori Suslov, dentro Mboula.
Proprio Duda, che aveva già rischiato al 50’, è ingenuo nello stendere Castellanos al 77’: secondo giallo e rosso, la Lazio va in superiorità numerica. Cinque minuti dopo giallo anche per Felipe Anderson. All’84’ cambia ancora Sarri: fuori Guendouzi e Hysaj, dentro Vecino e Pellegrini. Tre minuti dopo fuori Coppola per Magnani nel Verona. I biancocelesti provano a spingere: buona occasione per Vecino che colpisce in pieno Castellanos precedentemente finito a terra con un tiro ben indirizzato. Restano i cinque minuti di recupero ai biancocelesti per cercare il nuovo vantaggio. L’unica cosa che trovano invece è il giallo per Pedro, che chiedeva a gran voce - e a ragione, probabilmente - un corner. Finisce 1-1 a Verona, questa volta un gol non basta per portare a casa tre punti. La Lazio fallisce una grande occasione per riavvicinarsi alla zona Champions. In questa stagione la sofferenza sarà di casa.
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