In costante crescita, nel segno degli insegnamenti di Maurizio Sarri ma rivisitato nella nuova forma che gli sta dando Marco Baroni. C’è inevitabilmente Mattia Zaccagni al centro della Lazio: maglia dieci sulle spalle, contratto più ricco della squadra e fascia da capitano al braccio. Responsabilizzato e messo nel ruolo di leader del progetto, l’ex Verona si sta riscoprendo anche più goleador, avendo trovato finalmente il primo gol da azione in questa stagione. Dalla possibile “bestemmia calcistica” in caso di mancata doppia cifra, per dirla alla Sarri, è passato qualche tempo, ma proprio con l’ex tecnico biancoceleste Zaccagni è riuscito a toccare la doppia cifra di reti. Ora, ero, vuole il bis anche con Baroni.
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Zaccagni al centro della Lazio: i numeri testimoniano l’importanza
Sono tre per ora i gol segnati, tutti all’Olimpico: contro Venezia e Nizza dal dischetto, contro l’Empoli di testa su cross di Nuno Tavares. I rigori potranno aiutarlo nella rincorsa, senza far diventare però quel numero che porta anche sulle spalle un’ossessione: lo dimostra il rigore lasciato a Castellanos, prendendo esempio dall’ex capitano Immobile che in biancoceleste ha lasciato calciare all’occorrenza a Keita, Correa, Caicedo e Luis Alberto. Non solo gol, però: sono due gli assist (uno per Dia e l’altro per Castellanos, entrambi contro il Verona), che portano Zaccagni ad aver partecipato già a cinque reti stagionali.
Un impatto evidente sulla Lazio, con il contributo diretto in termini di guadagno punti pari a 5 lunghezze in classifica. Meglio hanno fatto solo due giocatori: Marcus Thuram e Florian Thauvin, entrambi a quota sei. I numeri non finiscono qui: Zaccagni ha creato otto occasioni da palla ferma, dietro solo a Marin a quota nove. Anche in questi numeri sta tutto il peso di Zaccagni per la nuova Lazio.
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