di Lorenzo Beccarisi
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La Lazio esce dall’Europa League ma quando tornerà vorrà farlo da grande
La Lazio è arrivata alla sfida decisiva. I uno scenario quasi inaspettato ad inizio stagione, i biancocelesti hanno tentato il tutto per tutto in EL
Dentro o fuori, vivere o morire, calcisticamente parlando s'intende. Questo passa nelle testa di Simone Inzaghi e nei tifosi della Lazio da qualche tempo a questa parte. A Rennes, in Francia, il clima non è dei più favorevoli. In uno scenario urbano in cui i cittadini manifestano contro il governo, i biancocelesti hanno calpestato il manto verde del Roazhon Park per tentare l'impresa. Metà dei cuori di chi tifa Lazio era contemporaneamente a circa 2.300 chilometri di distanza dall'impianto che ospitava la formazione Capitolina. Infatti a Cluj, Romania, serviva la complicità del Celtic per accedere ai sedicesimi di Europa League. La compagine di Glasgow era chiamata a battere il Cluj in trasferta, solo la combinazione dei due risultati avrebbe garantito alla Lazio l'accesso alla fase successiva.
Tutto ciò all'indomani dell'impresa compiuta dall'Atalanta. I bergamaschi dati già per spacciati, sono riusciti a passare in un girone di ferro in Champions League, tutto all'ultima partita. Champions League già, la stessa manifestazione continentale che è diventata quasi un'ossessione per il tecnico piacentino e i per suoi uomini. Nel corso della stagione è stato dichiarato a più riprese, l'obiettivo principale è terminare tra le prime quattro in Serie A per tornare a sentire quella musica. La musica della coppa dalle grande orecchie. Una rosa corta e un campionato competitivo hanno posto la Lazio ad una scelta. Continuare su più fronti o giocarsela con tutti consumando le energie? Inzaghi ha avuto pochi dubbi. Meglio concentrare le energie per il campionato.
La voglia dunque è quella di tornare tra le grandi d'Europa, ma un passo alla volta. Prima andava giocata la sfida con il Rennes, e solo dopo si sarebbero potute trarre le dovute conclusioni. L'undici titolare dei biancocelesti è coerente con le scelte precedenti nella manifestazione. Acerbi, Lazzari, Luis Alberto e Immobile, gli unici "inamovibili" di nuovo in campo. Turnover sì, ma fino ad un certo punto. La partita è iniziata come era auspicabile, il Rennes senza troppi pensieri ha provato a fare la sua gara. Più difficile l'avvio della Lazio che sulle spalle portava l'obbligo di dover vincere per non mollare niente fino all'ultimo secondo. I biancocelesti un po' pasticcioni hanno cercato la chiave giusta per impensierire i francesi meglio schierati in campo.
Il primo tempo si è concluso totalmente a favore dei padroni di casa. La partita ha visto pochi sussulti, se non a favore del Rennes. Al punto che i calciatori in maglia rossonera sono riusciti a trovare persino il goal del vantaggio. Complice l'affanno difensivo di Acerbi che non è stato repentino nell'addomesticare a dovere il pallone calciato dalla bandierina. La sfera è terminata con dolcezza sui piedi di Gnagnon. Il difensore salito dalle retrovie si è reso l'uomo più pericoloso sul calcio d'angolo galeotto. Facile fu calciare la palla in rete per il centrale francese. Brutta prestazione da parte di tutta la Lazio. Proto, alla cinquantesima in Europa League, non è riuscito a mantenere la propria porta inviolata.
Il secondo tempo è ricominciato con poche scintille. Al minuto 53 Parolo fa il primo tiro della Lazio verso la porta avversaria. Da fuori area. Soluzione così raramente usata quest'anno, che fa capire quanto poco la Lazio abbia indossato l'abito che l'ha resa a tratti la squadra più bella della Serie A. Al 56° le scintille sono arrivate davvero. Una partita così piatta, che ha fatto innervosire il portiere del Rennes Salin, al punto di litigare con Luis Alberto per rendersi attivo. Il direttore di gara Jovanovic ha optato per ammonire entrambi. Nel frattempo che il tempo scorreva inesorabile, da Cluj-Napoca in Romania giungeva la notizia del 2-0 della formazione di casa. Ciò non poteva che appesantire maggiormente le gambe dei calciatori in maglia biancoceleste.
La condizione favorisce il raddoppio della formazione francese. L'Europa League finisce così com'era cominciata. Con una sconfitta rimediata in trasferta. La Lazio mai veramente convinta, di certo Inzaghi e i giocatori non smarriscono la qualificazione stasera. Il cammino dei biancocelesti ricomincerà lunedì, dove il Cagliari ospiterà i capitolini per dare vita ad uno vero e proprio spareggio anticipato per la zona Champions League. L'ingresso nella massima competizione europa ora diventa quasi un obbligo. Lo slancio in campionato c'è, la voglia di mantenerlo anche. I circa duecento tifosi che torneranno dalla Francia, saranno pronti a camminare il viaggio insieme a tutti gli altri. 69 punti in palio. 23 partite al termine del campionato. Uno solo il desiderio, tornare in Europa ma farlo da grandi.
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