Cittaceleste.it
I migliori video scelti dal nostro canale

notizie lazio

Lazio, 4 anni di Inzaghi da sogno: ci si sveglierà mai?

Il tecnico piacentino siede sulla panchina biancoceleste da 4 stagioni, ma nel suo passato e nel suo futuro c'è ancora tanta Lazio

redazionecittaceleste

Notizie Lazio

—  

ROMA- Sembra una vita fa quando il giovane Simone Inzaghi arrivò da Piacenza nell'ambiziosa Lazio cragnottiana, era il 1999 e quella squadra si preparava per vincere il secondo scudetto della propria storia. Dopo 21 anni, 21 come lo storico numero di maglia dell'attuale tecnico biancoceleste, il sogno potrebbe materializzarsi di nuovo, Coronavirus permettendo. L'epopea del buon Simone nella capitale è costellata di tantissimi alti, sia da calciatore che da allenatore e da qualche basso, soprattutto nelle ultime annate agonistiche caratterizzate da troppi infortuni. Lotito lo ha lanciato come allenatore delle giovanili biancocelesti nel 2010 e Inzaghi lo ha subito ripagato con tre trofei con la squadra primavera, due coppe Italia e una Supercoppa.

ALLENATORE DEI "GRANDI" - Esattamente 4 anni fa partiva l'avventura di Inzaghi alla guida della Lazio, dopo l'inevitabile esonero di Pioli alla luce della sconfitta per 4-1 nel derby capitolino. Nonostante il discreto bottino di 4 vittorie e tre sconfitte (almeno un paio evitabili), la volontà della società non sembra essere quella di confermarlo. Si cerca il nome ad effetto, viene messo sotto contratto Bielsa che si dimostra più loco del previsto e abbandona la nave biancoceleste prima ancora di salpare con essa. Lotito chiede al figliol prodigo di fare dietrofront da Salerno, dove Inzaghi era destinato ad andare per farsi le ossa. Il resto è storia e che storia! Tre trofei al cardiopalma strappati alla Juventus, due Supercoppe di Lega e una coppa Italia, ma soprattutto un gioco che strega addetti ai lavori e presidenti di Serie A e non solo. Fatto sta che adesso il tecnico della Lazio è uno dei più ambiti del panorama europeo. Il presidente Lotito vuole blindarlo per farne il Ferguson dei capitolini, ma le potenti sirene francesi, inglesi e spagnoli continuano a farsi sentire.