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Lazio, Diaconale: “Aveva ragione Lotito, ora tutti dovranno ammetterlo”

redazionecittaceleste

Il portavoce del club capitolino torna sull'accesa discussione con i bianconeri sulla ripresa del campionato

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ROMA - Come ogni lunedì torna puntuale la rubrica del portavoce della Lazio Arturo Diaconale. Fra i temi trattati il rapporto burrascoso con la Vecchia Signora:

"TACCUINO BIANCOCELESTE

Il tempo e la ragione di Lotito

Si dice che il tempo sia galantuomo. Deve essere per questo che nel mondo del calcio incomincia a farsi strada la convinzione che Claudio Lotito aveva ragione quando si opponeva alla chiusura anticipata del campionato ed ha ancora più ragione oggi quando insiste perché il calcio riprenda in condizioni di sicurezza per la salute dei giocatori, dei tecnici e dei tifosi allo scopo di evitare che l’intero sistema, dalla A alla B ed alle serie minori, subisca un tracollo dalle conseguenze incontrollabili e nefaste.

Inizialmente la posizione del Presidente della Lazio è stata interpretata come un atto di ostilità e di rottura nei confronti della Juventus e dei suoi dirigenti che nei media venivano indicati come i più convinti sostenitori della necessità di annullare il campionato in corso a causa dell’emergenza del coronavirus. Ma da allora ad oggi si sono verificate parecchie novità. La Juventus ed Andrea Agnelli hanno espresso la loro adesione all’idea di tentare di completare il campionato in corso ed il massimo dirigente bianconero ha escluso ogni interesse per un eventuale scudetto a tavolino. E molte altre società, di A e di B, hanno manifestato la loro opposizione ad un cancellazione del campionato che avrebbe comportato una sicura coda di contenziosi giudiziari da parte di chi avrebbe subito danni gravi da una scelta del genere.

Tutto risolto, allora? Anche lo scontro tra Juventus e Lazio? In realtà non è proprio così. Perché quegli stessi ambienti che inizialmente avevano voluto dipingere Lotito come un insensibile e irresponsabile preoccupato solo dei propri interessi, hanno difficoltà ad ammettere che il Presidente della Lazio si muoveva con buon senso in nome degli interessi collettivi del mondo del calcio. Ma di questo non c’è da dolersi più di tanto. I pregiudizi sono duri a morire. Anche se poi alla lunga vengono smascherati dai dati della realtà e, per quanto riguarda il calcio, dai risultati. Quelli, ovviamente, conquistati sul campo. Come la Lazio vuole ed a cui legittimamente ambisce. Nella convinzione che vincendo il campionato si vincono anche i pregiudizi, compresi quelli più radicati".

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