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Lazio, infangata la morte di Paparelli. Stavolta tocca a Gottardo e Pirri

I conduttori del Morning Show su Radio Café usano toni pesantissimi

redazionecittaceleste

ROMA - Disonorata ancora una volta l'atroce e prematura scomparsa di Vincenzo Paparelli. Stavolta non da semplici tifosi romanisti, ma addirittura dai conduttori del Morning Show su Radio Café, Alberto Gottardo ed Emiliano Pirri. Durante una diretta Instragram interviene un tifoso della Lazio e Gottardo risponde così: Gottardo. "A me della Lazio non me ne frega un cazzo... Io della Lazio ricordo solo un vergognoso striscione 'Onore alla tigre Arkan', uno schifosissimo saluto romano di quell'altro delinquente, come si chiamava?, Paolo Di Canio, quello schifo".

 Di Canio

VERGOGNA

Quindi il sostenitore biancoceleste ricorda come la storia della Lazio sia stata colpita anche da episodi drammatici, come la morte di Vincenzo Paparelli. Gottardo allora replica con toni a dir poco vergognosi: "Paparelli chi è? Quello che si è preso il razzo in faccia? Era uno sfigato che era nel posto sbagliato al momento sbagliato. Ha vinto la Champions della sfiga. Io di solito con i laziali non parlo". Di fronte alla morte bisognerebbe avere ben altro atteggiamento.

 Paparelli

REPLICA

Stamattina nuova diretta di Gottardo per giustificarsi: "Volevo fare chiarezza su una cosa che è successa ieri sera mentre stavamo tornando a casa con Emiliano Pirri. Si intrufola uno speaker di una radio romana, non so nemmeno chi cazzo sia, e durante una discussione goliardica su Arkan e su Di Canio tira fuori Paparelli. Leggo che qualcuno avrebbe intuito che io avessi detto qualcosa di negativo di Paparelli. Io ho solo detto che Paparelli ha avuto la sfortuna di morire allo stadio. È una cosa che credo abbia creato abbastanza dolore, che non va strumentalizzata, certamente va ricordato. E appunto per il rispetto della memoria di Paparelli ho immediatamente chiuso quella conversazione che non andava da nessuna parte. Io non ho mai infangato la morte di nessuno, figuriamoci di uno che è morto poveretto per una partita di calcio. Se voi pensate di sfogare le vostre frustrazioni su di me, attribuendomi cose che non ho mai detto, e neanche mai pensato, cascate proprio male. E credo che la maniera più sensata di onorare una morte è appunto ricondurla al silenzio. Mi sembra che la cosa sia stata chiarita".

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