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Lazio, Pulcini: “Non possiamo mettere in quarantena i calciatori sani”

Notizie Lazio - Il cancello di Formello si rifà il look

Il direttore sanitario della S.S.Lazio chiarisce la sua posizione sul nuovo protocollo imposto dal CTS

redazionecittaceleste

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ROMA- Ai microfoni di Radio Incontro Olympia ha parlato il responsabile sanitario della Lazio Ivo Pulcini che ha chiarito la sua posizione sulle misure restrittive del nuovo protocollo voluto dal CTS: "Il virus non si moltiplica nell'ambiente, non vola nell'aria, non dobbiamo essere limitati mentalmente. I ragazzi stando in casa subiscono anche dei danni fisici e mentali, mi stupisce tutta questa preoccupazione. Si parla di scienza o scemenza? Se un giorno uno scienziato dice bianco e l'altro dice nero, non mi sembra una corretta informazione. Così si disorienta la gente. Dovrebbero mettersi d'accordo fra di loro in modo che tutti possano capire. Devono chiarire come il virus si propaga effettivamente. Sarebbe meglio non  lavare troppo le mani perché si toglie il mantello lipidico che ci protegge dal virus. La medicina è un arte, ma non va spaventata la gente.

Mi sembrano insensate tutte queste misure restrittive. Se io medico, metto in quarantena una persona sana, il paziente mi può denunciare e l'ordine dei medici mi può richiamare. Voglio essere responsabile, quando ho messo tutta la mia attenzione e la mia competenza in campo, avvalendomi anche del parere di virologi, che posso fare di più?

I calciatori sono assimilati a dei dipendenti, hanno dei propri medici e delle proprie assicurazioni mediche. Noi non abbiamo il potere di mettere in quarantena un calciatore sano.

Utilizziamo un test che in 8 minuti ci dice la situazione di salute di un calciatore. Nel frattempo il campo è stato perfettamente sanificato e  ospita soggetti sani, è come una camera operatoria. Il rischio è davvero infimo . Controlliamo i giocatori anche ogni due giorni.

Stamattina ho mandato un messaggio a tutti i medici in chat : "Se mi costringi a mettere in quarantena tutta la squadra per un positivo, vuol dire che hai già decretato la fine del calcio".

Noi ci prendiamo la responsabilità, ma non siamo infallibili. Ecco perché abbiamo aggiunto una polizza assicurativa sulla salute dei nostri dipendenti.

Il calcio mette allegria, aiuta anche le difese immunitarie".