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—Da quando è iniziata questa cavalcata spaventosa della Lazio, si sprecano i paragoni per Simone Inzaghi. Accostato oggi a Maestrelli, domani ad Eriksson. Record dopo record, posizione scalata dopo posizione scalata. Un continuo paragone per il tecnico biancoceleste. "Inzaghi come Maestrelli" o "Inzaghi come Eriksson" sono i titoli preferiti da qualche mese a questa parte. Il tecnico piacentino come il suo condottiero nel 2000 è infatti tornato in testa alla serie A, oltre ad una serie di primati eguagliati e poi sottratti al suo ex mentore. Tanti record resistevano proprio dalla Lazio scudettata di Eriksson. Ma Inzaghi, però, è anche simile a Maestrelli, l'allenatore del primo scudetto. Per la gestione del gruppo. Per il suo essere prima padre o fratello dei suoi calciatori. Per il rapporto creato. E anche per la sorpresa generale di una Lazio lassù partita senza possibilità di vittoria. Non ultimo l'esempio di suo figlio, a giocare sul prato dell'Olimpico a fine partita. Oggi però ci sentiamo di dire, basta paragoni. Inzaghi è semplicemente sé stesso, Simone come Simone. Con i suoi pregi e difetti. Se è vero che ogni squadra è diversa dall'altra, per epoca e qualità dei calciatori. E magari in futuro verranno fatte similitudini con...Simone Inzaghi e la sua Lazio da record.