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—Un'estate atipica quella che ha attraversato e sta attraversando il calcio italiano e non solo. La pandemia ha costretto ad una rivoluzione di calendario senza precedenti. Alzi la mano chi si aspettava di vedere un'intera estate passata con il campionato in corso. In genere, a Ferragosto, si era prossimi al ritorno in campo, dopo mesi senza calcio, finalmente si ricominciava a intravedere il pallone che rotolava sui campi tra Supercoppe, preliminari vari e poi, da fine agosto, i primi turni di campionato. Squadre nuove, stagione nuova, dopo mesi di griglie di partenza e colpi di mercato, era il momento di tornare a fare sul serio. Non quest'anno. E a dire il vero questa classifica routine un po' ci manca. È il 15 agosto ma non siamo alla vigilia di nessun inizio, la serie A (più lunga della storia) si è appena conclusa, e la stagione 2019/20 non è ancora terminata. I ritiri inizieranno tra qualche settimana, il calciomercato è in alto mare e al nuovo campionato manca, se tutto va bene, ancora più di un mese. Colpa del virus. Dovremo farcene una ragione a passare le ultime settimane di agosto e le prime di settembre senza calcio, un po' come succedeva qualche decennio fa. Ricomincerà la corsa, si faranno le griglie di partenza, i colpi di mercato, vedremo il 2020/21 cosa potrà regalare alla nostra Lazio. Ma per ora lasciamoci andare a questa insolita nostalgia da 15 agosto.