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Lazio ad Auschwitz, Diaconale: “Esperienza toccante”

Arturo Diaconale, portavoce della Lazio
Il portavoce racconta l'esperienza della delegazione biancoceleste in visita nei luoghi dell'Olocausto

redazionecittaceleste

ROMA- La delegazione della società biancoceleste composta da Arturo Diaconale, dal club manager Angelo Peruzzi e da alcuni ragazzi delle giovanili questa mattina si è recata ad Auschwitz insieme alla sindaca della Capitale Virginia Raggi.

 

AGGIORNAMENTO ORE 17:10 - Al termine della visita al campo di concentramento di Auschwitz, il portevoce della società biancoceleste Arturo Diaconale ha raccontato la giornata odierna ai microfoni di Lazio Style Channel: “Quest’oggi abbiamo visitato il campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau: il museo è situato all’interno del luogo di sterminio nelle zone in cui era presente la prima camera a gas. Siamo stati all’interno di alcuni locali nei quali i prigionieri venivano trattati e seviziati prima della condanna. Successivamente, siamo usciti dal museo imbattendoci con il luogo nel quale vi era la forca e nel quale venivano impiccati i prigionieri. Inoltre abbiamo visto da vicino il muro davanti al quale le vittime venivano fucilate. In seguito abbiamo attraversato teche nelle quali sono ammassati oggetti che venivano sequestrati ai deportati: abbiamo visto scarpe di bambini e adulti, ogni tipo di oggetto di coloro che venivano spogliati di ogni bene prima di essere portati nelle camere a gas".

 

Ai microfoni di Lazio Style Radio 89,3, Diaconale ha raccontato l'esperienza:

"Siamo arrivati questa mattina a Cracovia e siamo subito venuti a visitare il campo di Birkenau, nel pomeriggio andremo ad Auschwitz, con me ci sono Peruzzi e i ragazzi della Primavera. E' stata una prima parte di visita estremamente significativa, questo è un impegno che il presidente Lotito aveva preso lo scorso anno e che noi vogliamo onorare fino in fondo. Fa parte della storia della Lazio avere dei valori di sportività e umanità fondamentali, i valori olimpici a cui si riferisce anche il biancoceleste della maglia. Noi siamo qui in nome di questi valori e anche in risposta alle dichiarazione del presidente di una squadra tedesca ( l'Eintracht Francoforte, ndr) che ha definito la tifoseria della Lazio come di estrema destra. Ognuno è libero di nutrire le proprie idee, ma identificare la tifoseria della Lazio soltanto con una parte è un modo per ghettizzarla criminalizzarla in maniera inaccettabile. Anche per questo siamo venuti qui, per rispondere con i fatti ai pregiudizi che puntualmente scattano nei confronti di squadra e tifoseria. Pregiudizi che vanno combattuti perché sono fatti ad arte per danneggiare la realtà della Lazio".

"La delegazione della Lazio è qui insieme ai componenti del gruppo organizzato dal Comune di Roma, inclusa la sindaca Raggi. Un momento particolare perché insieme alla comunità ebraica ci sono due superstiti che si sono trovati in questo campo e che ci raccontano tappa dopo tappa la loro esperienza diretta: quando sono stati tatuati e catalogati, spogliati, trasformati in numeri. E' un'esperienza toccante che sto condividendo con Angelo Peruzzi e i ragazzi, tutti accolti con grande simpatia. Siamo in totale un centinaio di persone, ci sono anche le scuole. Noi parteciperemo alle tappe della giornata di oggi ma domani rientreremo nel primo pomeriggio, mentre il gruppo andrà ad Amburgo. Domattina dovremmo fare una visita nel ghetto di Cracovia prima di partire. La comunità ebraica polacca era molto importante ed è stata pesantemente perseguitata, non si può dimenticare quanto avvenuto qui".

"La nostra partecipazione qui va sottolineata: è l'adempimento di un impegno preso dal presidente. Sono curioso di vedere che risalto verrà dato a questa iniziativa, di sicuro l'informazione si gonfia sui fatti negativi e si smorza su quelli positivi. Mi auguro però che su questa vicenda si accenda un riflettore: è necessario ed è giusto che sia così".