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ESCLUSIVA Lazio, ecco Musacchio: “Felice d’essere qui” FOTO & VIDEO

Il nuovo acquisto è reduce da un'operazione a giugno, è tornato per alcuni scampoli nelle ultime due partite

redazionecittaceleste

AGGIORNAMENTO ORE 22:15 - Ha preso un treno da Milano e alle 21:30 è arrivato a Termini questa sera. Mateo Musacchio sbarca a Roma e stasera alloggerà al River Chateau, hotel nei pressi di Ponte Milvio, dove la Lazio di solito accoglie i nuovi acquisti. Il centrale argentino lo sarà ufficialmente domani, dopo aver svolto gli esami (ore 8) nella clinica di riferimento della Lazio. Non vede l'ora di tornare a giocare: "Sono felice d'essere qui".

ROMA - La maglia della Lazio non si tocca, era destino che fosse Mateo Musacchio a riprendersela. Quella d’Acerbi l’aveva strappata in Coppa Italia dalle mani di Bakayko che la esponeva a mo’ di trofeo di guerra sotto la curva rossonera. I tifosi biancocelesti riportano subito questo nobile gesto alla memoria per accogliere il nuovo acquisto della Lazio in difesa. Sbarcherà stasera a Roma, farà visite accuratissime domani mattina alle 8 in Paideia. Svincolato, colpo da un milione d’euro (solo di commissioni d'intermediazione), un po’ a sorpresa: 6 mesi di contratto per l’argentino e opzione per altri due anni (a seconda delle presenze e degli obiettivi centrati) a fine annata. Sceglie Mateo, Inzaghi, per ovviare alla stagione finita di Luiz Felipe, dopo l’operazione alla caviglia. Ironia del fato, stesso intervento subito a giugno scorso da Musacchio, che ne ha condizionato l’ultima parte di carriera. Da allora il difensore di Rosario ha giocato soltanto spezzoni (95’ in totale contro Toro e Atalanta) delle ultime due gare fra campionato e Coppa Italia. Inzaghi e Tare lo hanno visto e hanno deciso di puntare su questa scommessa. Era approdato al Milan nel 2018 da leader del Villareal: buon piede destro, discreta visione di gioco e un’apprezzabile rapidità. Ha già giocato pure nella retroguardia a tre sul centro-destra, deve solo ritrovare la miglior forma: gli mancano ancora la reattività ed esplosività.

Un altro pesante infortunio al perone superato ai tempi della Spagna. Esami accurati domani invece alla caviglia. Anche se al Milan (75 presenze, 2 gol e 2 assist in totale) assicurano fossero altri i motivi per cui ora non giocava. Aveva litigato con Pioli quando s’era rifiutato d’entrare quasi allo scadere di una partita: «Non capisco questo trattamento quando lui ha dato tutto per la squadra, ha anche giocato con delle infiltrazioni, su richieste del tecnico – spiega l’agente Marcelo Lombilla - e questo gli è costato un infortunio. Però il calcio è cosi, Pioli era licenziato e ora sembra Guardiola. La vita è così, bisogna aspettare le opportunità». Al volo Musacchio l'ha colta. A 30 anni, in un club importante come la Lazio, potrebbe essere l’ultima. Nato a Rosario come Messi, il 26 agosto del 1990, lanciato a 16 anni al River da Passarella. Esplode però in Europa dove, in otto stagioni col Villareal, colleziona 271 presenze nelle varie competizioni, Champions compresa. Sarà più che utile negli ottavi col Bayern la sua esperienza, ma dovrà far attenzione (quasi 100 gialli) alla sua irruenza. Non ha la stazza del classico centrale (182 cm per 75 kg), ma Inzaghi voleva un difensore forte sia nell’anticipo che in marcatura. Musacchio è uno che detta i tempi d’uscita. E intanto, parlando del mercato della Lazio, arrivano grosse indiscrezioni: >>> "9 trattative possibili a gennaio!"<<<

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