"di Stefano Benedetti
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Chi vince ride, chi perde spiega. Al momento un’unica certezza: Buon Natale a tutti
di Stefano Benedetti Comincio dalla fine ossia nel fare a tutti voi i miei più sinceri e sentiti auguri di Buon Natale. Anche quest'anno con la Lazio terza in classifica. In maniera un po' inattesa, devo essere sincero, ma terzi in...
"Comincio dalla fine ossia nel fare a tutti voi i miei più sinceri e sentiti auguri di Buon Natale. Anche quest'anno con la Lazio terza in classifica. In maniera un po' inattesa, devo essere sincero, ma terzi in classifica insieme a Napoli e Sampdoria che, guarda caso, andremo ad incontrare, insieme alla Roma, nelle prime partite del nuovo anno. Inutile dire che solo allora sapremo veramente di che pasta è fatta questa squadra fatta, al momento, soprattutto di proclami e qualche sprazzo di buon gioco. Già, proclami. Perché già hanno avuto modo di comunicarci che nel mercato, cosiddetto di riparazione, verrà acquistato un difensore centrale con l'intento di andare a rinforzare una squadra che avrebbe oggettivamente bisogno di sfoltire il centrocampo e rimpinguare il reparto offensivo. Ora, la speranza è che, per il difensore centrale, non si tratti di un film già visto. Il cui titolo sia simile a "Il ritorno di Postiga" o "Alfaro contro tutti"...e potrei continuare così con almeno altri cinque o sei nomi di "spicco" legati alle prodezze invernali dei nostri "fantastici" due. Però qualche merito dobbiamo anche riconoscerglielo, altrimenti rischierei di finire nei panni di un persecutore mediatico. Cosa che non mi si addice affatto. Anche perché non riesco proprio ad indossarli. Il merito si chiama Felipe Anderson. Io faccio parte delle poche persone che avevano chiesto tempo.
"Vedere calcio da tanti anni ti fa capire, a meno che tu non sia proprio "di coccio", che giocatore hai davanti. Anderson ha un solo problema. E si chiama personalità. Ha bisogno di sentirsi utile, di avere continuità. Di sentirsi importante. Questo Pioli lo ha capito e per questo va elogiato. Così come deve andare una nota di merito nei confronti di chi ha deciso di spendere otto milioni di euro per acquistarlo dal Brasile. Ora bisognerà solo aspettare qualche giorno e vedere cosa succederà lì davanti. La mia sensazione è che Klose sia più vicino a lasciare la Lazio che a rimanervi. La cosa non sarebbe di poco conto anche se, a dire il vero, dall'ultimo enorme successo conseguito da Klose in occasione degli ultimi campionati del mondo, il rendimento del giocatore dall'inizio della stagione non è stato assolutamente all'altezza. Chissà, se dovesse andar via magari ci sarebbe un po' più di spazio per Keita, che nella scorsa stagione ci ha regalato tante speranze che al momento sembrano restate tali. L'ideale, ma non sono un allenatore, sarebbe cambiare modulo dando un uomo in più a centrocampo e schierare due punte di ruolo. Magari un quattro tre uno due. Ma la mia è l'idea di un tifoso che per esigenze professionali è chiamato a criticare le scelte fatte da altri. Forse è anche per questo che guadagno molto meno di "questi altri". Ma battute a parte la sensazione è che non serva moltissimo per allestire una squadra che possa sognare un po'. Ossia un difensore all'altezza, un attaccante all'altezza il recupero di Keita e lo sfoltimento del centrocampo. Sono tante cose ma tutte realizzabili. Però mi fermo qui. Anche perché il pullman è arrivato e i lavori per l'academy ci dicono stiano per partire anche se, dall'altra parte, le parole hanno preceduto i fatti e faranno lo stadio. Ma questi sono i misteri della Lazio. Concludo comunque da dove avevo iniziato facendo a tutti voi gli auguri di un grandioso Natale ricordandovi, qualora lo aveste dimenticato, che non è la festa dell'abbacchio ma il compleanno di Gesù. Auguri a tutti.
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