ROMA - A poche ore da Lazio-Juve, parla uno degli ex delle due compagini, Felice Piccolo. Ecco quanto dichiarato dall'ex giocatore ai microfoni di TuttoJuve:
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Felice Piccolo: “Lazio, serve fortuna e la “partita perfetta”
A poche ore da Lazio-Juve, parla uno degli ex delle due compagini, Felice Piccolo. Ecco quanto dichiarato dall'ex giocatore ai microfoni di TuttoJuve
Come pensi se la giocherà la Lazio?
"Per battere questa Juventus, la Lazio dovrà esser molto fortunata e far quella che in gergo si definisce come 'partita perfetta'. La speranza è che i bianconeri non siano in giornata, quest'anno sembrano indistruttibili. Per il nostro calcio, spero vivamente che la Juve riesca ad arrivare in fondo e a coronare ciò che insegue da molti anni. Farebbe bene a tutti".
E per la Lazio sarà una sfida importante visto che insegue la qualificazione in Champions.
"Esatto, attualmente è quinta in classifica a pochi punti dal Milan. In Italia sta facendo qualcosa di meraviglioso, in particolar modo Tare - con cui ho avuto modo di giocare -, con il suo lavoro sta portando ormai da anni grandi risultati nella capitale. Ha un talento naturale nel prevedere la crescita di un giocatore e captarne la futura plusvalenza. Per il club è un valore aggiunto”.
Prima parlavi di indistruttibilità della Juventus, ma ti riferisci ad un reparto in particolare?
"Non so chi giocherà questa sera, ma la solidità che hai con lo zoccolo duro italiano fa la differenza. Ho vissuto quella realtà con Ferrara fino ad arrivare ad oggi, in questi anni ha mantenuto questa identità. Al contrario delle squadre di Milano. E lo affermo anche se ho vissuto cinque anni all'estero (sorride ndr). Prendiamo ad esempio Benatia, dal punto di visto della qualità non lo si discute ma sicuramente, per lui, non era come giocare nel suo paese".
Domanda molto scontata: sarà CR7 il protagonista del match di questa sera?
"In un modo o nell'altro, Ronaldo capita sempre in un'azione da gol. Ho avuto il piacere di incontrarlo come avversario, avevo 20 anni e lui 17. Seppur piccolino, i suoi numeri erano fini a se stesso. Quel carattere e quelle giocate da funambolo lo hanno aiutato nelle vittorie che ha ottenuto, a mio parere è migliorato ancor di più e gioca in maniera diversa rispetto a come faceva nel Real Madrid. Ha sposato il progetto a 360 gradi, è diventato più uomo assist per i compagni. E non è scontato, perché lo stesso Neymar pur essendo più giovane non ci è ancora riuscito".
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