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Nando Orsi: “Strakosha portiere da una Lazio da quinto posto”

Fernando Orsi racconta i riti scaramantici pre-derby

Per avvicinarci alla sfida, la redazione de Ilmilanista.it ha contattato in esclusiva Nando Orsi

redazionecittaceleste

MILANO –Domani sarà il giorno di Lazio-Milan, sfida valevole per il passaggio di turno in Coppa Italia.

Ci proiettiamo a Lazio-Milan, che gara sarà e che doppio confronto sarà? “Sarà una gara doppia, tra l’altro si gioca domani l’andata  poi ad aprile il ritorno. Gli allenatori dovranno tenere conto di questa cosa. Per quanto riguarda domani la Lazio arriva incerottata specie in difesa, invece il Milan arriva con grande entusiasmo. I rossoneri hanno trovato un giocatore straordinario. Tempo fa ho scritto su un giornale che il Milan, con l’avvicendamento Higuain-Piatek, si era indebolito. Mi sbagliavo. Il Milan ha avuto veramente un’incredibile intuizione prendendo Piatek ma anche Paquetà. Poi è stato bravo anche Gattuso, si vede che la squadra gioca per lui. Alla luce di questo il Milan domani è favorito, ma la Lazio gioca in casa e vorrà dimostrare tanto”.

Oggi è il compleanno di Donnarumma, da portiere e portiere… Cosa ne pensi di lui? “Quanti anni fa 15, 14 anni? (Ride, ndr). Io facendo il commentatore a Premium ricordo bene il suo esordio a Sassuolo. Andammo a fare una ricognizione in mezzo al campo e non si sapeva se avrebbe giocato Donnarumma o Diego Lopez. Durante la ricognizione Donnarumma non era in campo, allora ho pensato che non avrebbe giocato. Dissi al mio collega: ‘Donnarumma o non gioca oppure ha due attributi enormi, perché a 16enni sembra non sentire l’esordio’. Poi ha giocato e quella cosa lì mi è rimasta impressa, a dimostrazione del fatto che era maturo già a 16 anni. Poi ha avuto qualche problema, alcune situazioni sono state gestite male, però adesso sembra essere diventato – come il Milan si aspettava – un portiere decisivo. Nelle ultime partite ha fatto parate belle ed importanti, è una bella cosa per il Milan ma anche per la Nazionale”.

Conosci benissimo Valerio Fiori, pensi ci sia la sua mano sulla crescita di Donnarumma? “Valerio è il padrino di mio figlio, quindi con lui c’è un legame che va oltre l’aspetto professionale ed il fatto che abbiamo giocato insieme (alla Lazio, ndr). Si parla spesso degli allenatori e dei preparatori atletici, non si parla mai dell’allenatore del portiere se non quando il portiere va male. La crescita di Donnarumma passa anche da Valerio e dal suo collega. Quindi bene così, stanno lavorando bene e Donnarumma sembra avere di nuovo la tranquillità giusta. Io ho allenato Marchegiani, Peruzzi… Gente che, non dico si allena da sola, ma non serve tantissimo. Donnarumma invece ha 20 ed il futuro davanti, all’inizio ha avuto difficoltà ma adesso si sta riscattando. L’allenatore dei portieri ha una valenza important”.

Sul fronte opposto c’è invece Strakosha, cosa ne pensi? “Anche lui è un ragazzo giovane con 100 e passa partite. Ha 24 anni ed ovvio anche lui ha il dovere di sbagliare. La Lazio quest’anno fa meno gol dell’anno scorso, quindi quano prendeva gol lo scorso anno spesso era ininfluente. Ora i gol subiti pesano di più per la Lazio. Lui credo sia un buon portiere, nulla di straordinario ma un buon portiere. In linea con quello che è la Lazio, squadra da quinto o quarto posto. Resta uno dei portieri emergenti, ma non saprei dire che tipo di carriera possa fare. Secondo me, tra il dare e l’avere ha più dato. Nonostante qualche errore”.