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Auguri a Gabriella Grassi: “Lazio come un terzo figlio. A questa gestione manca l’amore”

Gabriella Grassi, storica responsabile della Segreteria della Lazio, ruolo che ha ricoperto dal 1969 al 2003 ha parlato nel giorno del suo compleanno ai microfoni di ElleRadio: "Diciamo che in 34 anni ho sempre cercato di servire ed onorare al...

redazionecittaceleste

"Gabriella Grassi, storica responsabile della Segreteria della Lazio, ruolo che ha ricoperto dal 1969 al 2003 ha parlato nel giorno del suo compleanno ai microfoni di ElleRadio: "Diciamo che in 34 anni ho sempre cercato di servire ed onorare al massimo la nostra Lazio."Oltre a questo hai contribuito materialmente a salvare la Lazio in più di un'occasione. Ricordiamo a tutti che negli anni Settanta mettesti di tasca tua 25 milioni di lire in contanti per evitare che ci portassero via i beni dalla nostra sede..."Sì, eravamo verso la fine degli anni Settanta - ha dichiarato ai microfoni de 'I Laziali Sono Qua' -. Vivevamo una situazione difficilissima. Franco Janich era il direttore sportivo e Lenzini il presidente. Un giorno in sede arrivò l’ufficiale giudiziario per pignorare mobili e trofei. Per evitare che portassero via tutto e che la cosa finisse sui giornali, servivano 25 milioni di lire in contanti, una bella cifra per l’epoca, da trovare nel giro di un paio d’ore. Decisi di mettere mano ai miei risparmi e consegnare all’ufficiale giudiziario l’intera cifra. Aldo Lenzini mi offì in cambio un appartamento sulla Cassia del valore di 40 milioni. Lo ringraziai, ma declinai la proposta. Ripresi i soldi un po' alla volta dagli incassi delle partite."Gabriella cos'è per te la Lazio? "Sono stata madre due volte. La Lazio è come se fosse il mio terzo figlio. Ho un amore viscerale verso questa società. Purtroppo la gente che la gestisce oggi non lo capisce. La mia critica verso questa dirigenza nasce proprio dal fatto che non sa cosa vuol dire la parola AMORE. Personalmente non mi sento rappresentata da questo presidente. Lazio vuol dire stile e classe, peculiarità che non esistono nell'attuale gestione."In 34 anni di Lazio quali sono stati i personaggi che ti hanno colpito di più?"Come calciatori Beppe Signori, Vincenzo D'Amico e Simeone. Come presidenti Umberto Lenzini a livello umano, Gian Casoni per la splendida persona che era e Sergio Cragnotti, il numero uno in assoluto. Come dirigenti Bob Lovati e Dino Zoff, personaggi di un altissimo spessore."Ci racconti come facesti a scoprire il cavillo che impedì a Vieri di essere squalificato in Coppa Italia? "Grazie alla mia meticolosità. Vieri era stato acquistato dall'Atletico Madrid, quindi nessuno si preoccupò di andare a vedere se nella precedente esperienza italiana alla Juventus avesse accumulato una squalifica. Lo scoprii a pochissimo tempo dall'inizio della partita. Per fortuna sono sempre stata attentissima ad ogni minimo particolare."