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ESCLUSIVA – Giannichedda: “Immobile ci ha abituati bene: mancano i gol di Correa e almeno 7 dei centrocampisti”

Giannichedda

Contro l'Atalanta, la Lazio è chiamata solo a un risultato: la vittoria. Ne è convinto Giuliano Giannichedda, ex centrocampista biancoceleste, che ringraziamo per questa bella intervista esclusiva

redazionecittaceleste

Di RAMONA MARCONI

ROMA - Lo scontro diretto di domenica tra Lazio e Atalanta, molto dirà sulla corsa al quarto posto da parte dei biancocelesti. Arrivano gli uomini di Gasperini, squadra aggressiva e sicuramente un avversario scomodo per chiunque. La Lazio è chiamata solo a un risultato: la vittoria. Ne è convinto Giuliano Giannichedda, ex centrocampista biancoceleste, che ringraziamo per questa bella intervista esclusiva.

Lazio-Atalanta, che partita sarà?

Sono due squadre che sanno giocare bene a calcio. Nessuno si sarebbe aspettato un percorso del genere da parte dell'Atalanta. Per la Lazio sarà una partita molto difficile, ma è più importante vincerla per i biancocelesti. All'Atalanta può bastare un pareggio, mentre la Lazio, dopo il passo falso contro il Chievo, ha il dovere di portare a casa una vittoria.

Atalanta che la Lazio affronterà anche in finale di Coppa Italia. Che avversario è quest'Atalanta?

Saranno due partite diverse. In Coppa Italia sarà una partita secca, quindi le due squadre staranno più attente a non concedere, a non scoprirsi troppo. In campionato, secondo me, vedremo un'Atalanta più sfrontata, che è la mentalità trasmessa da Gasperini alla sua squadra.

Quali limiti hai riscontrato nella Lazio di quest'anno?

La Lazio, all'andata, ha battuto le piccole e perso con quasi tutte le gradi, nel girone di ritorno, invece, a invertito questo trend. Credo che il problema più grande, al di là di un approccio sbagliato, siano stati i troppi alti e bassi di alcuni giocatori. Le partite contro il Sassuolo e la Spal possono capitare, ma la sconfitta contro il Chievo non te la puoi permettere, se punti alla Champions.

Sono mancati anche tanti gol...

Immobile i suoi gol li ha fatti. Forse ne ha fati troppi lo scorso anno. Non si possono sempre fare 30 gol a stagione, ci ha abituati bene. Credo, piuttosto, che manchino i gol dei centrocampisti e qualche gol in più di Correa. Ai centrocampisti mancano almeno 7 gol.

Caicedo si sta consacrando. Che idea ti sei fatto del giocatore?

In Italia, siamo abituati, con troppa superficialità, a bocciare e promuovere giocatori. Con quelle caratteristiche fisiche, un giocatore come Caicedo, aveva bisogno di tempo. Ha una struttura fisica importante, è un giocatore fisico, bisognava solo dargli tempo e fiducia. Anche lo scorso anno si è mostrato utile, gli mancavano solo i gol, che ora stanno arrivando. Credo che sia una risorsa in più per questa squadra.

Corsa al quarto posto: quante possibilità ha la Lazio, concretamente?

La sfida è apertissima. Sembra che non ci voglia andare nessuno. Chi più, chi meno, ma tutti hanno commesso passi falsi. La fortuna della Lazio è che avrà gli scontri diretti in cui può riprendere l'Atalanta e superare il Torino. Poi, però, non dipenderà più solo da se stessa: dovrà fare il suo e guardare anche a casa delle altre.

Che idea ti sei fatto di mister Inzaghi?

Credo che le mentalità vincenti si creino almeno con 3-5 anni. Inzaghi sta riuscendo, a poco a poco, a trasmetterla ai suoi giocatori. Lui conosce la piazza, conosce i ragazzi e sa dove andare a migliorare. Fossi in Lotito, lo blinderei.