ROMA - Philippe Mexes torna a parlare dell'episodio dello strangolamento di Mauri che lo vide protagonista nella passata stagione: “A volte in campo sono andato sopra le righe. L’adrenalina, l’attenzione e la pressione possono incidere molto in una partita. In certi momenti controllarsi diventa difficile, sono fatto così. Subito dopo la lite avvenuta con Mauri ho chiesto scusa, mi è dispiaciuto molto. Soprattutto per i miei figli che guardavano la partita, i loro amici potevano pensare che io fossi cattivo. È difficile guardare con un altro occhio certe situazioni. Era un periodo in cui qui al Milan stavamo facendo di tutto per tornare ad essere il Milan, una grande squadra. Mi sentivo addosso una grande responsabilità. Non volevo e non voglio fare l’eroe, ma quando vedo un’ingiustizia non ragiono più. Sono sempre concentratissimo in campo, a volte riesco a ragionare e a volte no. Dopo qualche mese dall’accaduto con Stefano Mauri è arrivato un gol importante in una partita decisiva. Sempre all’Olimpico, sempre contro la Lazio. Questa è l’immagine della mia carriera- ha concluso ai microfoni de Il Corriere dello Sport - ".
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LO STRANGOLAMENTO – Mexes su Mauri: “Quando vedo ingiustizie non ci vedo più. Ma ho chiesto scusa…”
LO STRANGOLAMENTO - Mexes su Mauri: "Quando vedo ingiustizie non ci vedo più. Ma ho chiesto scusa..."
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