ROMA - Sul sito ufficiale della Roma, il presidente James Pallotta ha parlato del momento giallorosso e del nuovo allenatore Paulo Fonseca. Di solito le sue dichiarazioni: "L’incontro è stato assolutamente fantastico. Volevamo tutti sederci assieme a Paulo e ad alcuni membri del suo staff, lontani da altre distrazioni, per iniziare a conoscerci bene".
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Pallotta: “Qualcuno adrà via. Fonseca? Vuole il bel gioco”
Queste le sue parole
Poi continua: "L’incontro è stato molto produttivo e positivo e, tra riunioni e cene, ha visto coinvolte circa sei persone della Roma. Abbiamo parlato tanto, ma in realtà abbiamo più cercato di stare a sentire. Abbiamo ascoltato molti dei pensieri riguardanti la sua filosofia di calcio e su come gli piace far giocare le sue squadre. Ha idee molto chiare e penetranti su ciò che vuole realizzare alla Roma e su cosa si aspetta da tutti i nostri giocatori. Come abbiamo visto allo Shakhtar, a lui piace che le sue squadre giochino con la palla tra i piedi e con un’intensità molto alta, controllando il possesso ma non solo per il concetto del possesso in sé. Ha una filosofia votata all’attacco e, come ha detto nella sua prima intervista, vuole vincere, ma con stile. Si rende anche conto che la Serie A è uno dei campionati tatticamente più preparati al mondo e che potrebbe essere necessario apportare alcuni aggiustamenti, che ci ha spiegato. Ciò che mi ha maggiormente incoraggiato è stata la sua flessibilità. Ammette senza alcun dubbio che ci vorrà del tempo affinché i ragazzi si adattino ai suoi metodi e lo stesso varrà per lui nell’approfondire la conoscenza dei nostri calciatori".
Cosa l'ha colpita di più dell’allenatore?
"Sono stato molto contento di come ci ha descritto il metodo con cui lui e i suoi assistenti lavoreranno individualmente con i giocatori, cercando di migliorare ogni giorno sia i più esperti sia i giovani. Questo è un aspetto per lui molto importante. Allo stesso tempo, però, abbiamo bisogno di giocatori che vogliano imparare nuove cose, disposti a migliorare se stessi e pronti a rendersi conto che possono sempre perfezionarsi. Farò tutto il possibile per assicurarmi di avere le risorse disponibili per mettere in pratica tutto questo con i nostri giocatori. Abbiamo parlato anche dei calciatori ma questo resta tra noi e lui. Conosce i reparti in cui dobbiamo migliorare e chiaramente ci sono dei calciatori che gradisce di più e che forse vorrebbe vedere a Roma. Il nostro compito è provare a portargli i giocatori e la squadra che possano aiutarlo a ottenere risultati per il suo stile di gioco. Molti di noi stanno lavorando giorno e notte per aggiustare le cose sbagliate e stiamo sempre cercando di migliorare aree che riteniamo già buone. Ad esempio, mercoledì sera siamo rimasti svegli fino a mezzanotte in un ristorante parlando con entusiasmo di quello che dovevamo fare".
Alcuni giocatori andranno via?
"Inevitabilmente alcuni se ne andranno e ne arriveranno dei nuovi. Se qualcuno non è dedito alla causa al cento per cento o se c’è qualcun altro che non vuole far parte di ciò che stiamo cercando di costruire, allora andrà via. Dopo la scorsa stagione, non possiamo permetterci di avere qualcuno che non si senta impegnato per la nostra causa".
Francesco Totti non invitato alla riunione di Londra?
"Ovviamente non è vero. Per la cronaca, fatemi dire una cosa in maniera piuttosto chiara a coloro che pensano di poter creare continuamente divisioni all’interno di questo club: Francesco è stato assolutamente invitato alla riunione di Londra. Penso che lui sia parte integrante della nostra dirigenza sportiva. Ritenevo che fosse una riunione importante e dunque non era contemplato che Francesco non venisse invitato. Perché Francesco non ha partecipato? Sinceramente non lo so. Forse Francesco pensa di avere bisogno di un po’ di tempo per pensare al suo futuro e al suo ruolo nel club, cosa che tutti rispettiamo. Ha vissuto 30 anni nel calcio, la maggior parte dei quali allacciandosi gli scarpini per dare tutto per la Roma. Se Francesco ha bisogno di tempo, noi gli daremo tempo. Sono sicuro che ha tanti pensieri che gli passano per la testa su quello che vuole fare e sa che io sono qui per lui, così come è sempre stato, prima e dopo che smettesse di giocare. Che alcuni di voi mi credano o meno non mi interessa. Nel mio cuore so che ci sono stato. Non ascolterete alcuna critica nei confronti di Francesco né da parte mia né da chiunque altro nella Roma. Se posso confermare che gli è stato offerto il ruolo di Direttore Tecnico alla Roma? Sì".
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