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Signori: “Sono legatissimo alla Lazio e ai suoi tifosi”

redazionecittaceleste

Ecco le parole di 'Beppe Gol'

Pubblicato il 9/1

ROMA - Nel giorno del compleanno della Lazio, non potevano mancare le parole di uno dei suoi più grandi bomber: Giuseppe Signori.

Queste le dichiarazioni di 'Beppe gol' ai microfoni di Lazio Style Radio: "Volevo anche io partecipare a questo giorno importante per i tifosi e per la Società. Per quello che mi riguarda, la Lazio mi ha dato sempre grandi soddisfazioni. Ho un forte legame con i tifosi, l’affetto della gente non mi è mai mancato. Io sono arrivato come uno sconosciuto, colui che doveva sostituire Sosa, è stato un crescendo nei vari anni. Vincere la classifica cannonieri al primo anno ha agevolato la mia ascesa. Il gol su rigore al Napoli e uno dei gol più importanti e che ricordo con maggiore piacere. Anche la doppietta alla Cremonese è stata caratterizzata da gol bellissimi".

SULLA COPPA ITALIA

"La Coppa Italia 1997/98 la sento un po’ mia, erano tempi diversi: bisogna considerare anche questo aspetto quando si parla del fatto che io abbia vinto molto individualmente e non a livello di squadra".

ALLENATORI

"Zoff e Zeman sono due allenatori che hanno dato la svolta nella mia carriera. Il boemo mi ha insegnato a diventare un vero bomber, l’ex portiere mi ha fatto esprimere al meglio dandomi carta bianca in campo. Zeman ci ha trasmesso una mentalità totalmente diversa rispetto agli altri, la cultura del lavoro vero e proprio ed anche il suo motto “io mi difendo attaccando” per il modo di giocare in campo".

ATTACCANTI

"Immobile è cresciuto molto negli ultimi anni, anche aver avuto un allenatore come Inzaghi lo ha aiutato ad essere importante con la Lazio e con la Nazionale. Sento ancora Cravero, Rambaudi, Marchegiani e tanti altri, sono rimasto in contatto con un po’ dei miei ex compagni. Avevamo una grande squadra a quel tempo, nonostante ci fossero avversari tosti come il Milan e la Juventus".

SU FORMELLO E TOR DI QUINTO

"Di Formello mi ricordo la costruzione, dato che non era ancora finito quando sono arrivato. Tor di Quinto mi ricorda tutta la mia esperienza, è stato la nostra casa per molti anni, forse ora non sarebbe possibile come “base” per una squadra di Serie A, ma porto un bellissimo ricordo, era un posto unico".