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PERCHE’ NON E’ FELIPE – Stessi numeri dell’anno scorso, ma per lo United non è certo quello del derby di un anno fa…

Felipe
L’11 gennaio di un anno fa, Andershow in un tempo (nemmeno troppo lontano) all’Olimpico: nel derby il brasiliano distruggeva la Roma con un siluro rasoterra all’angolino basso. Poco prima con un assist-cucchiaio aveva pure propiziato la...

redazionecittaceleste

ROMA - La giornata d’un doppio ricordo davvero Felipe. L’11 gennaio di un anno fa, Andershow in un tempo (nemmeno troppo lontano) all’Olimpico: nel derby il brasiliano distruggeva la Roma con un siluro rasoterra all’angolino basso. Poco prima con un assist-cucchiaio aveva pure propiziato la rete di Mauri: «Chissà come sarebbe finito quel derby se fossi rimasto in campo…E’ la partita che vorrei rigiocare», disse poi Felipe in un’intervista di qualche tempo fa. Astori gli rifilò un calcione e lo mandò ai box. Al rientro dall’infortunio però il brasiliano tornò più forte di prima, sino a centrare 10 reti e 8 assist a fine stagione. Al momento dello stop era la 18esima giornata, Anderson era esattamente allo stesso punto di quest’annata e aveva segnato 5 gol, ma in appena 5 partite e  765’ totali.

I NUMERI - Stesso numero di reti di quest’anno alla 19esima giornata, ma in 1.135’ (conditi da due assist). Con il gol di Firenze Felipe Anderson allunga in testa ai cannonieri della Lazio: quinto centro al Franchi, il secondo in trasferta dopo Sassuolo. E’ il più criticato, eppure rimane il più prolifico in questo girone d’andata. Due firme in più di Matri, Biglia e Candreva. Il brasiliano aveva abituato tutti troppo bene, ma a preoccupare non sono i numeri, quanto piuttosto una depressione in campo difficile da spiegare.

DEPRESSIONE - In Brasile la spiegano con la voglia di Felipe d’andare allo United: «Giocava così al Santos anche quando voleva approdare alla Lazio…». Sarà la verità o solo una voce maliziosa? In realtà Anderson ha sempre avuto deficit di personalità: quando le sue giocate non gli riescono, s’incupisce e molla. Al contrario, quando risorge, vola e non si ferma più. Forse è e sarà sempre questo il suo limite. Non certo svelato dallo studio degli avversari. Perché, per fermare un Felipe al top, non basta solo ripassarne i movimenti in un video.

UNITED - A fine agosto c’era un’offerta da 45 milioni, la Lazio l’ha rifiutata - come ammesso sabato sera dal ds Tare e come Cittaceleste.it vi aveva svelato in esclusiva assoluta in quei giorni   - ma ora difficilmente si ripresenterà. Van Gaal tuona: «Mata non dà il meglio di sé quando gioca da esterno, ma sta facendo molto bene, per il nostro tipo di gioco posso ritenermi soddisfatto. A gennaio non è semplice trovare calciatori migliori di lui in quella posizione di campo. Viste le sue particolari caratteristiche, non credo sia possibile migliorare in quel ruolo durante il mercato invernale». Tradotto: questo Felipe non è più quello del precedente mercato, il sogno d’una notte di mezz’estate.

Cittaceleste.it