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Borussia-Lazio, il meglio e il peggio: Euro-Ciro, Reina canna il suo cavallo di battaglia
Il meglio ed il peggio di Borussia-Lazio
IMMOBILE - Chiamatelo Euro-Ciro, l'attaccante della Lazio si riscopre grande anche oltre i confini della sua nazionale: altro che euroscetticismo, il 17 è ora un europeista convinto. E proprio lì, in Europa, trascina la sua squadra a suon di gol e prestazioni. Dopo un primo tempo si allarga a destra, poi a sinistra, poi al centro: botta dal limite disinnescata da Burki. Ci riprova anche sul finale, ancora parata. Nel mezzo, però, il rigore che vale il pareggio realizzato con freddezza e lucidità. King Ciro, siamo tutti ai tuoi piedi.
ACERBI - L'attaccante della Lazio offre un'altra prestazione di spessore. Ah, no, il difensore. Scusate. Beh, è facile confondersi: Ace ha giocato una partita spiccatamente offensiva dando il suo apporto alla costruzione della trama biancoceleste ma senza tralasciare il preciso e puntuale apporto in difesa. Giocatore totale. Il controllo orientato ad eludere la marcatura, in pieno recupero, nell'area di rigore giallonera, è roba da attaccante di razza.
LAZZARI-PEREIRA - La panchina, già. Spesso considerata scarna e priva di alternative, ieri si è rivelata a dir poco determinante. L'inserimento delle forze fresche, specie dell'ex Spal e del centrocampista brasiliano, hanno dato manforte e lucidità alle manovre offensive della Lazio. Ottimo approccio, per entrambi, in un campo difficile. Pereira sfiora anche il gol da punizioni. Ambedue, a questo punto, si candidano per una maglia da titolare contro lo Spezia.
Borussia-Lazio, il peggio
REINA - Il portiere sbaglia sul suo cavallo di battaglia: il rinvio. Il pallone viene passato erroneamente ad un tutto solo Guerrero, il quale è poi bravo a scaricare e tagliare la difesa della Lazio come il burro. Una piccola macchiolina che rischiava di costar cara. Nelle altre occasioni, para quando viene chiamato in causa.
LEIVA - Spesso motore immobile della Lazio, ieri è apparso piuttosto in panne. Merito anche del Borussia che andava a raddoppiarlo ad un ogni controllo, deve averla preparata - e bene - in questo modo mister Favre. Esce dal campo sbuffando, forse più per rammarico che per protesta. Daje Lucas, può succedere.
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