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Brugge-Lazio, Il meglio e il peggio: Acerbi gigante, Patric rovina tutto
Il meglio ed il peggio di Brugge-Lazio
ACE TUTTOFARE - Sono finiti gli aggettivi per Francesco Acerbi, il quale ha dimostrato - ancora una volta - di essere il leader silenzioso di questa squadra. Ormai nel ruolo di centrosinistra ci sta a meraviglia, difende e si concede anche qualche discesa sulla fascia. Nel secondo tempo praticamente terzino, e non sfigura, anzi. Inzaghi può contare su di lui, sempre, comunque, dovunque.
LA PEZZA DI PEPE - Finalmente un secondo portiere degno di questo nome: Reina, l'estremo difensore dall'usato sicuro. È in partite come quella di ieri che si evince tutta l'utilità dell'ex Milan, esperienza e maturità al servizio del gruppo per gare di Champions complicate e dispendiose. La parata al 63' è da fenomeno, fotografia di una gara attenta e determinante.
FATEGLI UNA STATUTA - Simone Inzaghi. Senza se e senza ma. Fa un lavoro abnorme con una rosa all'osso, porta a casa un punto a compimento di una partita che - con un po' di fortuna in più - poteva anche essere portata a casa. Nel secondo tempo applaude e coccola i suoi. Noi lo facciamo nei suoi riguardi. Chapeau, ancora una volta, mister.
Brugge-Lazio, il peggio
MANNAGGIA PATRIC - Uno dei giocatori che ha registrato, negli ultimi mesi, la maggiore crescita all'interno della rosa biancoceleste. Inzaghi ormai conta ciecamente su Patric, difensore aggiunto al parco disponibile. Ieri però ha sbagliato, ed è andato a dormire con il rigore causato sulla coscienza.
FARES A MANO - Meno brillante rispetto alle ultime uscite l'ex Spal, d'altronde è costretto agli straordinari per via della indisponibilità di Lulic. Nel primo tempo ha sprecato un ottimo contropiede con un controllo sbilenco. L'apporto offensivo è residuale, ci ha pensato Acerbi.
NON FACCIO CAICEDO - Prova timida anche da parte di Felipe Caicedo, Inzgahi lo preferisce a Muriqi e poi lo lascia nel tridentone del secondo tempo. Prestazione opaca, nel primo tempo interferisce anche nel bel terzo tempo che stava portando Akpa-Akpo alla conclusione di testa. Non graffia la pantera. Amami, ma non faccio un Caicedo.
Giovanni Manco
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