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Lazio, Immobile a caccia del gol per scacciarsi di dosso la depressione Nazionale

Immobile

Nel 2019 ha segnato solo in tre occasioni, pesano le frustrazioni derivanti dal modulo di Mancini. Gli mancano 11 reti rispetto alla scorsa annata

redazionecittaceleste

ROMA - A San Siro era bastato un gol di Milinkovic all'inizio per chiudere il conto. Probabilmente sarebbe bastato pure a Ferrara se Immobile, dopo una manciata di minuti, avesse messo il pallone dentro.

Dopo la Nazionale, sembra irriconoscibile Ciro. Si divora un altro centro a tu per tu con Viviano. Stoppa male, non fa sponde e arriva sempre in ritardo. Preoccupa la sua condizione perché come per tutte le altre concorrenti (Piatek, Zapata, Icardi, Dzeko), anche per la Lazio la Champions passa dal proprio bomber. “Testa alta perché nulla è perduto”, ha già detto Immobile il giorno dopo. Lui vuole rifarsi subito col Sassuolo. Troppo poche le 13 reti in 27 presenze in campionato. O meglio troppo poche rispetto a come aveva abituato tutti dal giorno del suo arrivo a Roma. Nel suo primo anno alla Lazio (stagione 2016/2017), aveva siglato ben 23 gol. E a questo punto del campionato, alla 29esima giornata, ne aveva già messi a segno 17. Per non parlare della scorsa stagione, quella che ha chiuso con 33 centri. E proprio nel campionato passato Ciro arrivava a 9 gare dalla fine con già 24 gol, 11 in più rispetto a oggi. Nel 2019 si contano solamente 3 firme dell'attaccante. Ha pesato l'infortunio col Frosinone, ma anche un calo psico-fisico di condizione. A preoccupare è pure una sorta di depressione, è come se in Nazionale Mancini gli avesse fatto credere di non sapere più segnare. Immobile è nato per mettere in porta il pallone, deve solo scacciare ogni cattivo pensiero.

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