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Lazio, 11 punti e 24 gol fatti in meno dello scorso anno

Inzaghi-Immobile

Sicuramente il doppio errore di Rocchi ha condizionato la gara del San Paolo, ma adesso bisogna guardare anche i numeri

redazionecittaceleste

ROMA - Il clamoroso sbaglio di Rocchi mette il prosciutto davanti agli occhi. Il doppio giallo ad Acerbi condiziona il giudizio di un match che il Napoli non ha vinto, ma stravinto.

Quattro legni nella stessa partita sono difficili da centrare, anche se come dice Inzaghi, pur demeritando, la Lazio in parità numerica avrebbe potuto persino pareggiare. Ma è un altro l'errore: la sindrome d'accerchiamento arbitrale dell'ambiente sposta l'attenzione dal clamoroso gap fra gli uomini d'Inzaghi e quelli d'Ancelotti. Mica i titolari, le riserve partenopee, hanno annientato Immobile e compagni. E pensare che era a destra l'unica emergenza della Lazio. Rocchi adesso diventa l'alibi per far finta che su quella fascia non stia avvenendo un disastro. Squalificato Marusic, ecco Lulic e nel secondo tempo addirittura Parolo, come se non fosse aperto da 20 giorni il mercato. Questo non è l'inverno bianceceleste degli scandali arbitrali, l'anno scorso sì. Eppure nonostante i torti veri contro Toro e Fiorentina, la Lazio dopo 20 giornate aveva 43 punti in classifica (11 in più d'adesso) e il terzo posto, 25 gol subiti (ora sono 23) e soprattutto 53 fatti contro i miseri 29 attuali. Aggrapparsi alla direzione di Rocchi, nonostante il record di 17 espulsioni e ko per la Lazio, toglie ancora ogni responsabilità a una società che ha dichiarato di voler andare in Champions, ma non sta facendo nulla per centrare l'obiettivo: “Chi glielo fa fare – dicono i più rassegnati - visto che nell'Europa che conta, la Lazio, non ce la vogliono mandare”.

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