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Lazio, programma il futuro partendo da Correa

redazionecittaceleste

Pochi gol, ma quanti spunti e possibilità. Ecco perché Correa merita un posto di spicco in questa Lazio

ROMA - Tra i protagonisti dell'anno della Lazio finora c'è senz'altro Joaquìn Correa. L'attaccante argentino è entrato ormai stabilmente nelle gerarchie di Simone Inzaghi.

Dopo un inizio un po' in sordina, il classe '94 ha manifestato tutto il suo talento contribuendo non poco alla grande crescita che i biancocelesti hanno mostrato tra febbraio e marzo 2019.

PERCHÉ RIPARTIRE DA CORREA

Arrivato lo scorso agosto nel doppio affare con Badelj, Joaquìn Correa ha ridato entusiasmo all'ambiente biancoceleste dopo un mercato "addormentato" fino a quel momento. Il talento argentino passato per la Samp e andato a cercare fortuna in Spagna, tornava così in Italia, dopo due stagioni di alti e bassi. I primi mesi in biancoceleste non sono stati grandiosi però. Va bene i gol contro Parma e Udinese, ma mai la sensazione di essere coinvolto a pieno nel gioco della squadra. Arriva però la partita della svolta. È il 25 novembre 2019, e la Lazio gioca in casa contro un Milan pieno di assenze. Nonostante le tante occasioni prodotte, in maniera sfortunata (come spesso accade contro i rossoneri) i biancocelesti si ritrovano sotto. Mancano venti minuti circa e Inzaghi inserisce il Tucu. Quest'ultimo ci mette un po' a carburare, ma la sua prestazione cresce e cresce fino al gran gol che al 94' regala il pari alla Lazio. Da lì inizia una lunga serie di gare dal 1' per l'ex Siviglia che permettono di intevedere tutte le sue potenzialità.

Arriva il 2019, e la Lazio torna a zoppicare in campionato e non solo. Alti e bassi e soprattutto l'uscita dall'Europa League. Serve un cambio, ed ecco che si accende la lampadina a Inzaghi. "Perché scegliere tra Luis Alberto e Correa? Arretriamo lo spagnolo e schieriamoli insieme". La scelta gli dà ragione. Tra febbraio e marzio 2019 la Lazio torna irrefrenabile come la passata stagione, e i protagonisti solo il Mago e il Tucu, non tanto per i gol segnati, ma per le infinite trame di gioco create. Ora, a una manciata di gare dalla fine del campionato e a pochi giorni dalla semifinale di ritorno di Coppa Italia, possiamo dire che nonostante i 3 gol segnati Correa deve essere la base per il futuro biancoceleste. 9 assist in Serie A e soprattutto la capacità di essere una costante spina nel fianco delle retroguardie avversarie. In più, lavorandoci su il Tucu potrà anche migliorare le sua freddezza sotto porta. Alla fine ha pur sempre 24 anni (25 ad agosto), e possiede tutte le potenzialità per diventare quel top player che tanto manca alla Lazio.