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LE PAGELLE DEL DIRETTORE – Inzaghi si riscatta e Immobile si conferma. Milinkovic, dove sei?

Le pagelle di Stefano Benedetti

Le pagelle del direttore Stefano Benedetti

redazionecittaceleste

Strakosha: 5.5 Può fare ben poco per evitare il pareggio della Fiorentina. In una seconda occasione, per l’ennesima volta, ha rischiato di prendere gol rifiutandosi clamorosamente di uscire su un calcio d’angolo, peccato che la sfera si trovasse proprio nel rettangolo piccolo dell’area di rigore. Non esce mai.

Patric: 6 Vince i diversi ballottaggi e viene schierato da Inzaghi alla destra di Acerbi. Al 20esimo del primo tempo salva Strakosha da una pericolosissima percussione di Ribery scaraventando la sfera sugli spalti. La sua è stata una partita. Senza eccessi né troppi difetti.

Acerbi: 6 Gioca una buona partita. Come al solito è il perno del pacchetto difensivo. Cerca come meglio può di fare l’allenatore in campo spronando i suoi compagni a non mollare mai. Anche lui come Strakosha avrebbe potuto fare ben poco in occasione del pareggio viola.

Radu: 4.5 Anche questa volta Radu non si è dimostrato all’altezza della situazione. Il pareggio della Fiorentina nasce proprio da una sua disattenzione su Federico Chiesa che riuscendo a liberarsi con estrema facilità dalla marcatura del difensore biancoceleste ringrazia Ribery per l’assist e pareggia i conti.

Lazzari: 6.5 Al dodicesimo minuto del primo tempo, dopo una galoppata micidiale da centometrista, viene atterrato da Caceres in area di rigore ma l’arbitro Guida, come se nulla fosse, fa segno di continuare a giocare nonostante la plateale gomitata del difensore viola. Ogni volta che ha il pallone tra i piedi dà l’impressione che possa accadere qualcosa di importante. È dotato di una velocità impressionante. È una potenziale arma letale in occasione di ogni manovra offensiva, d’altra parte, sembra faticare molto ogni volta che deve prendere le parti del difensore aggiunto.

Leiva: 6 Cerca come meglio può di alzare una muraglia davanti al pacchetto difensivo. Gioca una buona partita alternando grandi giocate a grandi amnesie.

Milinkovic: 4 Vaga per il campo alla ricerca di una posizione che non trova...mai. Di solito è la bestia nera della Fiorentina oggi però forse è il peggiore della Lazio. Inzaghi lo sostituisce dopo 9 minuti dall’inizio della ripresa.

Parolo: 5 Entra dopo pochi minuti della ripresa al posto di Milinkovic. Si da da fare ma non riesce a dare il suo contributo

Luis Alberto: 5 Cerca le solite imbucate per i compagni di squadra del reparto offensivo, anche con discreto successo. Meno bene in fase di interdizione ma sappiamo che non è il suo forte.

Lulic: 5.5 Male dall’inizio della gara, peggio da dopo il colpo subito in area di rigore da Ranieri che lo costringe ad indossare il “turbante”. È nervoso, tanto da finire sul taccuino dei cattivi verso la fine del primo tempo. Si rende protagonista nella ripresa di un grande intervento difensivo su Lirola che probabilmente vale un gol. Inzaghi lo sostituisce dopo il primo quarto d’ora della ripresa.

Lukaku: 6.5 entra in campo al 15esimo della ripresa al posto di Lulic. È il suo esordio...e si vede. Non incide mai fino al cross decisivo ad un minuto dalla fine della gara per la testa d’immobile. Decisivo

Immobile: 7 Nel primo tempo ci accorgiamo della sua presenza in campo solo nel grande assist per Correa che realizza il gol che apre le marcature. È poco servito. Non ha occasioni per far male alla squadra viola. Ma ad un minuto dalla fine da campione sfrutta un cross di Lukaku e porta a casa i tre punti.

Correa: 6.5 Realizza un gol stupendo, anche se la Var glielo strozza in gola. Si divora subito dopo un gol da distanza ravvicinata. È il solito furetto. Questa sera però, pur non essendo perfetto gioca una gara di grande intensità e intelligenza tattica. A 15 minuti dalla fine Inzaghi lo sostituisce con Caicedo

Caicedo: 4 Sbaglia un rigore e non è lui il rigorista. Fa solo questo

Inzaghi: 7 Come al solito schiera la squadra dello scorso anno, più Lazzari. La velocità c’è, il dinamismo anche, le amnesie in difesa pure. Quando sembra di poter chiudere la gara ha però il braccino corto regalando entusiasmo agli avversari. Ma riesce nel finale a trovare una vittoria insperata. Ma la ottiene grazie alle sue scelte. Ai suoi cambi. Peccato che ancora una volta il rigorista della squadra non batta i rigori