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Lotito-Inzaghi, pace fatta dopo Pasqua

redazionecittaceleste

Il presidente è andato negli spogliatoi di San Siro a fare i complimenti al tecnico e tutta la squadra

MILANO - E' biancoceleste la festa dopo Pasqua. C'è la gioia dopo la tempesta, basti vedere il sorriso fiero di Lotito in tribuna. Il presidente lunedì a Formello era stato una furia, voleva a tutti i costi la vittoria.

Così ieri sera finalmente la Lazio è risorta di rabbia. All'inizio forse con un po' di paura, ma poi eccolo il carattere invocato nella ripresa. Inzaghi era stato il primo ad essere messo in discussione, ha risposto con lucidità sotto pressione. Poco importa che Gattuso abbia provato a cambiare modulo, Simone stavolta può godersi il successo. E subito ne rivendica il merito: «Una vittoria strameritata, che doveva essere più larga. Onore ai ragazzi per la gara di personalità e di gruppo. Raggiungiamo la terza finale di Coppa Italia in tre anni. Squadre con altre aspettative non ce l'hanno fatta, ma ora ci penseremo il 15 maggio. Io per preparare questa gara ho fatto vedere quella di campionato che non meritavamo di perdere».

RINASCITA

Applausi ad Inzaghi per aver trasmesso nel tunnel coraggio e cattiveria: «Ho detto ai ragazzi di continuare così, che avremmo fatto gol». Il tecnico non ha perso la testa, ma ha esploso pure lui tutta la tensione al tocco di Correa. E' corso ad abbracciarlo, poi a fine gara ha incassato nello spogliatoio insieme alla squadra i complimenti di Lotito: «Io voltandomi indietro, sento le critiche, ma penso ai due quinti posti, al record dei gol dell'anno scorso, ai derby vinti. Purtroppo incappano gare come quella contro il Chievo in cui rimani in dieci dal 30' e in Serie A quando è così 9 volte su 10 perdi. Io sono rimasto lucido. Ero preoccupato per i miei giocatori, ma ero sicuro che avremmo fatto una grande gara».

BOOMERANG

Se non mancassero appena 5 giornate, potrebbe essere pure un nuovo inizio persino per la Champions. Anche perché ora è la concorrente Milan a cadere nello sconforto. C'è Gattuso a San Siro sul patibolo: «Sono il capitano di questa barca, fatichiamo a fare risultati e io mi sento uno dei primi responsabili». Sembrano lontani i tempi in cui Bakayoko e Kessie mostravano la maglia d'Acerbi, ma guai a giustificare i buu razzisti: «Mi auguro che Mazzoleni non li abbia sentiti, i miei giocatori stavolta sono stati un esempio e gli faccio i complimenti». Adesso però ci sono i fotomontaggi sfottò con la maglia di Correa per gli sconfitti.

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