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Luis Alberto rinato in Primavera, ma in estate c’è il Siviglia

Luis Alberto

Lo spagnolo è tornato a incantare col Parma insieme a una doppietta. Nel futuro però c'è ancora la voglia matta di tornare a casa

redazionecittaceleste

ROMA - Ha perso la trequarti, ma non il vizio. Finalmente Lupo Alberto graffia il tabellino: “Dopo i due punti persi a Firenze, dovevamo subito chiudere il match”. Doppio Toque e il gioco è fatto. Non invece il suo destino.

Da mezzala lo spagnolo è davvero rinato: "Quest'anno sono trenta metri più indietro rispetto alla scorsa stagione, ma va bene così, il mister è soddisfatto e io sono sereno. Quando io, Milinkovic e Correa giochiamo insieme, riusciamo a fare bene, sebbene si dicesse non fosse possibile. La squadra prende anche meno gol e ne fa di più”. Sopratutto se è Luis Alberto a tirarla su. Domenica scorsa non ha sfornato solo una magia, ha trovato addirittura la doppietta. Non segnava da settembre in Serie A. Il primo e ultimo centro in campionato, lo spagnolo lo aveva firmato niente di meno che sei mesi fa col Sassuolo. Col Parma, prima si è sbloccato dal dischetto, poi ha piazzato la palla col piattone di destro. Bentornato mago. Anche se lui ha esultato polemico, voleva subito zittire chi lo ha criticato: “E' bello fare gol e assist, ma alla fine l'importante è che vinca la squadra. Qui a Roma, invece, quando giochi bene e fai gol sei un fenomeno, mentre quando ti sacrifichi per la squadra - e magari non fai gol e assist, ma realizzi comunque una buona prestazione – c'è sempre qualcosa che non va. E' un modo diverso d'intendere il calcio dal mio e spesso non lo capisco”. Speriamo non sia il principio di un addio, ma resta forte la possibilità dei saluti a fine stagione.

FUTURO

Luis Alberto non ha mai nascosto la voglia di tornare a Siviglia, in realtà c'è stato in questi giorni anche in vacanza. E ha lanciato il solito indizio: una foto che lo ritrae con la moglie “nella città più bella del mondo”. Parole sue, che testimoniano quanto ci tenga alle origini, lo spagnolo. Monchi, tornato in Andalusia, potrebbe accontentarlo a fine stagione, ma serviranno più di 30 milioni già offerti. E comunque anche il destino di Luis Alberto sarà legato alla Champions. Il numero 10 domenica ha evitato il giallo e al rientro dalla sosta sarà fondamentale con l'Inter nello scontro diretto. Inzaghi si è fidato e lo ha lasciato in campo sino al novantesimo. Luis ha smistato il gioco, lanciato e inventato nella ripresa. Dopo aver fatto segnare Lulic, ha provato invano a far segnare anche Correa. Si è divertito come non gli succedeva da parecchio, anche per colpa di qualche malanno. Ogni volta che tirava, Sepe guardava inerme la sua porta. Niente tripletta su un'altra bella conclusione dalla distanza, ma rimane la felicità biancoceleste di aver ritrovato il numero 10 e la bellezza commovente della sua prima esultanza con la maglia “Forza Guido!”(Guerrieri) per la perdita. Luis Alberto dimostra di sentire l'attaccamento a questa famiglia e di aver ritrovato gli ingredienti del suo talento nel modulo fantasia. E' rinato goleador in Primavera.

Cittaceleste.it