di Leonardo Mazzeo
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Marco Parolo, l’uomo nell’ombra col vizio del gol
ROMA - Nell'ultima giornata, contro il Benevento, è apparso un po' stanco: meno lucido del solito, in campo non riusciva a garantire la solita intensità. Aveva bisogno di una scossa, e se l'è data da solo: Parolo non vuole mai scendere sotto la sufficienza. Dopo chilometri macinati, arriva il gol: sporco, in caduta, uno stile non impeccabile ma molto efficace. Come risulta sempre efficace lui, che lavora dietro le quinte e corre per due.
LONTANO DALLE LUCI
Parolo non è uno di quei giocatori sulla bocca di tutti. Non fa brillare gli occhi con una giocata come Luis Alberto, né segna a raffica come . Ma corre. Eccome se corre. L'ex Parma è un maestro nel così detto "lavoro sporco": è lui a chiudere gli spazi, a interrompere le trame di passaggio avversarie. Poi i palloni recuperati, e le rincorse agli avversari: Parolo non lascia mai il campo senza aver dato tutto. Se poi, nel corso della partita, dovesse anche riuscire a trovare la via del gol, tanto di guadagnato. E quest'anno è già a quota 4.
LE RETI
L'ultima marcatura è arrivata contro il Benevento. Una rete che non deve passare inosservata: la Lazio era in un momento di difficoltà, il Benevento stava rialzando la testa. Parolo, con quel gol, ha spento le speranze degli avversari. Anche contro il Vitesse, il numero 16 aveva realizzato una rete decisiva. Di più: in quell'occasione, Parolo mise a segno il gol del pareggio e diede il via alla rimonta biancoceleste. Altre due reti nella partita in casa con il Sassuolo: doppietta per legittimare la vittoria. Corsa, fatica ma non solo, quindi, per un giocatore che sa farsi trovare pronto anche all'appuntamento con il gol.
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