ROMA - E’ un mistero. Due infortuni, l’ultimo (ad una caviglia) l’ha costretto ai box la scorsa settimana, è atteso in gruppo domani. Zero reti, in Italia non gli era mai capitato dopo 12 giornate. Due offerte: una dalla Major League Soccer per marzo 2016 e una dalla Federazione tedesca per allenare una Nazionale giovanile da luglio in poi. Il mistero è Klose, mai decisivo finora in fatto di gol. E’ un mistero per la Lazio, lo è diventato nella stagione che porterà all’addio. L’ultimo rinnovo - scrive il Corriere dello Sport - è scattato automaticamente nella scorsa annata, non ne sono previsti altri, il contratto in vigore è senza clausole. Klose e la Lazio si lasceranno, bisogna decidere soltanto il momento dell’addio. Le sirene americane suonano da tempo, ma la chiamata della Germania lo stuzzica da sempre, c’è una promessa di accordo. Pioli, in questo scenario, chiede a Miro solo un ultimo aiuto. Klose pensa di restare a Roma sino a giugno e poi di iniziare la carriera di allenatore dei baby tedeschi. La decisione la prenderà entro un mese, fa così da una vita. Klose si sente ancora un bomber? La risposta è sì, si evince dalle parole che ha offerto di recente. E’ stato frenato dagli infortuni, innanzitutto da un grave stiramento. Il gol gli è sfuggito anche nel derby, quel colpo a porta spalancata vale come immagine del periodaccio che sta attraversando il tedesco. La vita dei bomber, a volte, cambia all’improvviso: l’età avanza, la mira cambia, la porta si rimpicciolisce, iniziano a intravedersi i fantasmi. Klose non si sente finito, pensa ancora di poter essere utile e vuole esserlo.
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La prospettiva. Miro ancora in gol, è l’augurio della Lazio, spera che si sblocchi. Nelle gerarchie ha perso posizioni, nel derby è partito dalla panchina, gli ha soffiato il posto Djordjevic e Matri preme. Klose deve scuotersi, l’anno scorso è stato decisivo per la corsa Champions, è successo da gennaio in poi, quest’anno è sparito. Avrà nuove possibilità alla ripresa dei giochi, in campionato e in Europa, non può fallirle. Il rendimento della squadra è condizionato anche dalla sua presenza-assenza. I gol di Miro Klose mancano. Un Klose scarico, fuori forma, inceppato, depotenzia la Lazio. Il dubbio esiste: si riprenderà? Non è possibile garantire una sua nuova esplosione. Il mistero è legato alle condizioni fisiche (gli infortuni sembrano moltiplicarsi) e al futuro immediato. L’intenzione di restare sino al termine della stagione è reale, va confermata. Klose, come detto e ridetto, deciderà entro dicembre, se non riuscirà a riprendersi valuterà il da farsi. Dalla Major League Soccer continueranno a farsi sentire, proveranno a convincerlo ad accettare. Un addio anticipato ad oggi non è prevedibile, ma il calcio vive spesso di pronostici errati. Il mistero Klose andrà riesaminato nelle prossime settimane, coincideranno col nuovo tour de force che attende la Lazio. Si deciderà tanto da qui all’ultimo giorno del 2015: il cammino in campionato, il cammino europeo, i casi individuali, il mercato, i rinnovi. Sul tavolo di Lotito ci sono nodi di ogni tipo, stanno venendo al pettine.
Le incognite. Sono tanti i rebus da sciogliere, sono tante le incognite da affrontare. L’annata s’è complicata anche per questo. Se non ci sono certezze, se i dubbi si moltiplicano, se certi casi restano irrisolti, è normale che il gruppo si sfaldi, che nello spogliatoio si registrino terremoti e che il campo ne risenta. Il calo dei big è stato clamoroso. Il caos ha generato divisioni, ha amplificato le voci di mercato, ha indebolito i più forti della Lazio. Gli infortuni di De Vrij e Klose, i rendimenti di Candreva, Felipe Anderson, Marchetti, Parolo, Radu e Lulic. E’ successo di tutto, non è facile affrontare e risolvere guai e guasti. Devono essere i leader a dare l’esempio. Klose, il maestro del gol, non può essere già andato in pensione.
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