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Multe cancellate ad amici e parenti: anche Lotito indagato. La Lazio: “Clamoroso equivoco”

Notizie Lazio, Lotito ha fissato la spesa massima per il  prossimo mercato

Fra i 197 nomi sotto indagine compare anche quello del presidente biancoceleste

redazionecittaceleste

AGGIORNAMENTO ORE 15.15 - Sul sito ufficiale della Lazio è stato pubblicato un comunicato ufficiale relativo alle notizie emerse questa mattina sulla presenza del Presidente Lotito nel registro degli indagati per l'inchiesta "Multopoli":

"In riferimento alle notizie stampa, radiofoniche e televisive relative alle contravvenzioni del Comune di Roma, i legali del Presidente della S.S. Lazio Claudio Lotito comunicano che si tratta di un clamoroso equivoco che verrà prontamente chiarito nelle sedi competenti e precisano che le cifre contestate si riferiscono a multe di circa 15 mila divenute 26 mila per effetto delle sanzioni previste dalle cartelle, che riguardano macchine intestate a società di cui il Presidente è socio."

ROMA - Entra in un'altra inchiesta il presidente, Claudio Lotito. Non c'entra nulla ovviamente la Lazio, ma il suo nome compare insieme ad altri 197 indagati:

Nuova tranche dell’inchiesta “Multopoli”, che negli anni scorsi aveva già fatto tremare il dipartimento Risorse economiche del Campidoglio e l’Ufficio contravvenzioni di via Ostiense. I numeri sono da record: 197 indagati per truffa e falso, tra i quali quattro ex dirigenti e funzionari capitolini, compreso il direttore - già allontanato - del dipartimento, Pasquale Libero Pelusi. I finanzieri del comando provinciale, su disposizione del pm Francesco Dall’Olio, hanno disposto il sequestro di più di un milione di euro. Tra i beneficiari del trattamento di favore - e indagato - c’è anche il patron della Lazio, Claudio Lotito.

Tramite vari escamotage i funzionari - con la compiacenza di ex appartenenti alle forze dell’ordine, scrive ilMessaggero - avrebbero cancellato migliaia di multe e contravvenzioni a centinaia di beneficiari. Tra i trucchi utilizzati c'era quello di far passare come auto usate per servizi di scorta vetture normali, giustificando in questo modo l’annullamento della contravvenzione. Oltre a Pelusi, sono stati indagati anche Patrizia Del Vecchio - soprannominata negli uffici “la zarina” -, Laura Cirelli e Maria Rita Rongoni.

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