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Si riparte da Correa, presente e futuro della Lazio

Correa-Immobile

L'argentino, eroe dell'ultima Coppa Italia, è al centro del progetto biancoceleste. Sarà lui a far dimenticare l'eventuale partenza di altri big

redazionecittaceleste

ROMA - Quel giorno è arrivato, il talento si è consacrato. Correa è esploso in una notte speciale: tutto l'Olimpico biancoceleste si è inginocchiato ai suoi piedi in finale. Impossibile dimenticare l'ultimo scatto e quella corsa forsennata.

Lo ha spinto un popolo intero dentro la porta, così Joaquin al novantesimo non ha sentito la stanchezza e ha chiuso il conto con l'Atalanta. Quel fenomeno annunciato già da bambino non era ancora mai riuscito ad essere decisivo. Invece, adesso c'è tutto il suo zampino sul quinto trofeo dell'era Lotito. Già dalla semifinale di ritorno col Milan, Joaquin aveva preso per mano la Lazio per portarla sul tetto di Roma il 15 maggio. E pensare che tutti gli rimproveravano la scarsa efficacia perché non segnava: Correa ha doppiato se stesso (3 reti, compresa quella al Cagliari) negli ultimi ventuno giorni, regalato la Coppa Italia e pure l'Europa. Stasera per lui sarà standing ovation col Bologna. Alla faccia di chi ancora non lo considera una stella, il ct Scaloni lo ha pure pre-convocato per l'Argentina. Glielo aveva predetto il padrino Veron all'Olimpico, lui che nel 2012 lo aveva fatto esordire con l'Estudiantes in campionato. La Samp lo aveva pagato 9 milioni, il Siviglia 13, la Lazio 16 (oltre a tre di bonus), ma solo adesso è davvero sbocciato con Inzaghi. E' il nuovo beniamino che può far dimenticare chi non ha più le motivazioni. Ce l'ha Immobile, con Joaquin stasera cercherà di ritrovare le reti. Poi però anche con Ciro (sinora sono sempre state rifiutate le offerte dalla Cina e il Napoli è un'ombra) bisognerà fare i conti.

FORMAZIONE

La Lazio ha vinto la Coppa Italia e ha rianimato una stagione, ma diverse cose non sono andate. Ci si aspettava molto di più da Milinkovic e Luis Alberto, anche se alla fine va salvato soprattutto il serbo. Si è sacrificato da mediano, ha comunque rialzato le sue quotazioni col colpo di testa letale di mercoledì scorso. Per Lotito è tornato a valere 100 milioni sul mercato e stavolta potrebbe essere sacrificato. Anche se Sergej ha lasciato aperto il suo futuro: «Spero di vincere altre coppe con la Lazio». Oggi resterà a riposo, Inzaghi a centrocampo valuta il doppio regista (Badelj-Leiva, ma spera Cataldi) con Parolo. Sugli esterni Lulic e Romulo, che verrà (a 2 milioni dal Genoa) riscattato. In difesa Wallace (prima dell'addio) verrà rilanciato davanti a Guerrieri (verso un nuovo prestito) con Acerbi e Luiz Felipe al centro.

L'ADDIO

Ieri non c'erano in campo Bastos, Neto (convocato dal Portogallo Under 20), Caicedo e Luis Alberto. Che, con la qualificazione europea in tasca, potrebbero essere tagliati oggi dall'elenco. Chiede chiarezza (rinnovo oppure esperienza in Cina), Felipao, quest'anno rivelatosi molto prezioso: Tare dovrà decidere se confermarlo o svecchiare definitivamente l'attacco. Sempre più lontano il destino di Luis Alberto: «E' stato un anno duro per me. Ho sofferto la pressione, il futuro lo vedremo a luglio, il Siviglia rimane la squadra del mio cuore». Poco importa da quando Correa il 15 maggio 2019.

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