ROMA - Dalle stalle alle stelle. Da reietto a re di Coppa, si riprende la scena Strakosha. Evidentemente era nel destino, perché sarebbe finita diversamente se Candreva non lo avesse graziato alla prima papera sul tiro di Joao Mario a San Siro. Thomas rimane però sempre il portiere che divide.
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Un altro esame per Strakosha: mantenere la porta inviolata
Nelle ultime 18 gare ufficiali c'è riuscito una sola volta. Dovrà dare il massimo come e più della sfida contro l'Inter perché ora in difesa la coperta è sempre più corta.
Giovedì sera alla fine eroe, eppure ne aveva combinata un'altra in stile Juve. Inoperoso sino al 61', alla prima volta chiamato in causa il portiere albanese rischia di bissare l'erroraccio di campionato. Un'altra respinta centrale e corta (simile a quella che aveva portato al gol di Cancelo sul tiro di Dybala) sui piedi dell'ex Bell'Antontio, che per fortuna – da due passi – calcia alle stelle. Evidente e maldestro il solito sbaglio di Strakosha, che si riscatta però già su Politano d'istinto al 94' con una parata miracolosa. Intercetta ma viene beffato dal rigore d'Icardi, concesso generosamente da Abisso nei supplementari, ma poi ne respinge due decisivi. Prima ipnotizza Lautaro Martinez, poi l'ex giallorosso Nainggolan. E' Thomas il ninja, ma più dire papera. Adesso a Frosinone l'obiettivo di Strakosha sarà tuttavia provare a mantenere finalmente inviolata la sua porta. Nelle ultime 18 gare ufficiali c'è riuscito una sola volta. Dovrà dare il massimo come e più della sfida contro l'Inter perché ora in difesa la coperta è sempre più corta.
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